Giornale on-line fondato nel 2004

Giovedì, 25 Apr 2024

Ivan Duca, 47 anni, cosentino doc, informatico del Cnr, nel 2004 si iscrive al sindacato Usi-Ricerca, diventando nel giro di pochi mesi un punto di riferimento per i lavoratori dello stesso Cnr, in particolare, e per l’intera galassia degli enti di ricerca, in generale.

La sua proverbiale disponibilità h24 ad ascoltare i problemi degli altri e a cercare di risolverli, non gli ha impedito di impegnarsi anche nella fondazione del notiziario on line Il Foglietto della Ricerca, strumento di libera e corretta informazione, che dal 2004 ad oggi non ha mancato un solo appuntamento con i suoi lettori.

Ivan, diventato editorialista di punta del notiziario, è stato autore di centinaia di articoli e di numerose inchieste, che hanno scandagliato a fondo il complesso mondo degli enti di ricerca, evidenziando spesso serie ipotesi di mala gestio, sulle quali sono tuttora accesi i fari degli organi competenti.

Con la tenacia che contraddistingue le sue battaglie civili e sociali, è stato, tra l’altro, l’artefice di una grande mobilitazione di cittadini, lavoratori e istituzioni che ha impedito, fino ad oggi, la chiusura dell’Istituto di scienze neurologiche di Mangone, in provincia di Cosenza, un centro di eccellenza nel campo dello studio e della cura di gravi patologie come il morbo di Parkinson e quello di Alzheimer.

Adesso Ivan, senza trascurare il suo lavoro sindacale e giornalistico, è impegnato in un'altra sfida, che il 5 giugno prossimo potrebbe portarlo nel Consiglio comunale di Cosenza.

Dopo essere stato più volte invitato da semplici cittadini ed amici, alla fine si è reso disponibile a candidarsi nelle liste del Movimento 5 Stelle che, a livello nazionale, ha sempre mostrato grande attenzione alle battaglie civili del sindacato Usi-Ricerca.

Il Foglietto ha deciso di porre alcune domande ad Ivan, che gentilmente, nonostante i suoi numerosi impegni elettorali e non, ha deciso di rispondere.

Molti dei tuoi lettori, tanti lavoratori e anche noi della redazione del Foglietto, dopo aver appreso della tua candidatura, ci siamo posti una domanda: se eletto, Ivan si dedicherà esclusivamente al nuovo impegno politico oppure, come tutti si augurano, sarà ancora al nostro fianco?

Certamente rimarrò comunque al vostro fianco, condividendo appieno le idee e le battaglie sinora portate avanti. I lettori del Foglietto possono dormire sonni tranquilli, così come potranno continuare a perdere il sonno gli amministratori della cosa pubblica, la cui attività poco trasparente è oggetto delle mie inchieste.
 
Al di là degli insistenti inviti che ti sono stati fatti, qual è la vera ragione che ti ha spinto ad accettare questa nuova sfida?

Credo che, dopo aver deciso anni fa di accettare la sfida di non emigrare per vivere e realizzarmi nella mia città, oggi sia giunto il momento di contribuire a costruire una città al passo con i tempi, attrattiva per i giovani ed a misura d’uomo.

Credi che, se eletto, l’esperienza che hai maturato in più di 12 anni di attività sindacale con Usi-Ricerca, un’attività di trincea e di prima linea, in difesa dei diritti dei lavoratori e di quelli dei cittadini-utenti-contribuenti, che nulla ha a che vedere con quella dei sindacati tradizionali, potrà esserti di aiuto?

Certamente il mio modo di approcciare la politica è animato dalla stessa linea di condotta tenuta nell’attività sindacale. Infatti sia Usi-Ricerca che il M5S si basano sulla partecipazione reale, attiva e diretta delle persone, sugli stessi principi di totale condivisione dei progetti e delle scelte.

Hai fatto una grande battaglia per salvare un pezzo importante di sanità pubblica a sud, un valore aggiunto della città di Cosenza. Come pensi si possa riprendere dal Comune quella vertenza e magari altre per garantire un servizio sanitario di qualità? Insomma pensi che ci siano altre realtà sanitarie volutamente portate al degrado per favorire la sanità privata?

L’assistenza sanitaria a Cosenza è un’emergenza. L’ospedale pubblico è al collasso e, negli anni, si è assistito ad un progressivo smantellamento dell’assistenza sanitaria pubblica, con beneficio per tante strutture private convenzionate.

Sarà un caso, ma tra gli oltre mille candidati in lizza è nutrita la presenza di professionisti e rappresentanti della sanità privata.

Io credo che la cura sanitaria del cittadino competa in via prevalente a strutture pubbliche efficienti. Il caso dell’Istituto di Scienze Neurologiche del Cnr di Mangone, a pochi chilometri da Cosenza, ritengo sia emblematico di scelte politiche miopi.

Per salvaguardare e consolidare l’unico centro di ricerca medica in provincia, oggi ubicato in uno stabile preso in locazione da privati, il Comune di Cosenza potrebbe, immediatamente ed agevolmente, mettere a disposizione uno dei suoi immobili inutilizzati ed improduttivi. In questo modo il risparmio di denaro pubblico per canoni di locazione potrebbe convertirsi in finanziamento alle attività di ricerca ed all’occupazione, permettendo al contempo un’interazione efficiente tra sanità pubblica - ricerca pubblica. È un’operazione realizzabile, basterebbe volerlo. Ed io mi impegnerò con tutte le mie forze perché ciò si realizzi.

Il sud, e Cosenza non ne è immune, è afflitto da una pesante disoccupazione giovanile e soprattutto femminile: come pensi che l'amministrazione comunale possa essere di supporto a queste giovani famiglie?

Il programma elaborato dal M5S per Cosenza prevede interventi a sostegno delle categorie in difficoltà. Attraverso la razionalizzazione delle risorse, il taglio dei tanti sprechi già individuati e la riduzione dei compensi del 30% della politica cittadina, si intende attivare sperimentalmente il reddito di cittadinanza comunale. Grazie a tale strumento di liberazione dal bisogno sarà possibile incentivare la crescita personale e sociale dei cittadini attraverso l'informazione, la formazione, lo sviluppo delle proprie attitudini e della cultura. Cittadini liberi dal bisogno e formati secondo le loro attitudini potranno trovare la giusta occupazione nel nuovo contesto economico della città previsto nel programma di Cosenza a 5 stelle.

Per restare ai giovani, sono forse la fascia di popolazione più penalizzata dalla crisi e dalle odierne politiche economiche e del lavoro. Ad essi sono negati diritti elementari come lavoro e casa cosa pensi si possa fare di diverso dalle amministrazioni precedenti?
 
Oltre cinquemila cosentini hanno lasciato la città negli ultimi cinque anni. In buona parte si tratta di giovani che cercano altrove la loro fortuna lavorativa e l’opportunità di sviluppo professionale.

Occorre, quindi, avviare un processo che ponga argine all’emorragia delle giovani e competenti forze lavorative della città. Due possibili linee di azione su cui puntare sono il turismo e l’innovazione.

Il centro storico di Cosenza, purtroppo abbandonato dalle amministrazioni precedenti, ha un patrimonio culturale di gran pregio. La sua riqualificazione è intervento non più procrastinabile che, insieme ad un innovativo e specifico processo di qualificazione professionale nel settore turistico, fornirebbe certo impulso culturale ed economico della città.

Altra idea è quella di far sì che la città diventi un polo di attrazione per imprese, professioni e lavoro innovativi, in modo da determinare un nuovo paradigma: esportazione delle idee invece di emigrazione dei cervelli. Tra le proposte elaborate vi è quella di dedicare spazi di proprietà del Comune di Cosenza per la creazione di “fabbriche di idee”, dove favorire lo sviluppo delle professioni. Ecosistemi dove gli individui possano aiutarsi e competere allo stesso tempo, confrontarsi e contaminarsi, per dar vita ad attività innovative, creative e brillanti ad alto valore aggiunto. Così pensiamo si possa creare lavoro di qualità e dare reale impulso allo sviluppo economico.

Quali servizi pensi si possano fornire attraverso il sistema educativo anche per far in modo che le nuove generazioni non vengano attratte dalle mafie?

La valorizzazione del patrimonio culturale e storico della città permetterà l’implementazione di nuovi servizi. Ad esempio, si è pensato di valorizzare la bellissima Biblioteca Civica, oggi luogo scarsamente frequentato, quale luogo di offerta di servizi culturali ibridi, come spazio innovativo in cui la funzione conoscitiva e dell’informazione si integra con quella ricreativa e di socializzazione. Un hub culturale. La cultura, la formazione, la conoscenza, l’incontro e l’aggregazione sociale, permettendo la crescita del capitale umano, potranno arginare il tentativo di adescamento mafioso.

La tua città, come tutte, è afflitta dal grande problema del traffico, cosa pensi si possa fare a Cosenza?

La visione e la realizzazione di un progetto efficiente di mobilità urbana, può avvenire solo attraverso un'attenta pianificazione degli interventi sul territorio. A Cosenza non penso che ciò sia avvenuto. Ad esempio, la realizzazione di un maxi-parcheggio sotterraneo nel cuore della città, oggi in fase di ultimazione, voluto dalla precedente amministrazione, contrasta con la politica di promozione del mezzo pubblico quale strumento primario per la mobilità urbana. Tali opere, impattano poco utilmente sulla collettività e rappresentano un costo economico importante per l’Ente.

La sfida per il futuro della città di Cosenza è la realizzazione di un sistema di trasporto pubblico ecosostenibile e realmente efficiente, che possa rendere non più necessario il mezzo privato per gli spostamenti urbani, determinando importanti risparmi nei bilanci familiari dei cittadini. Ciò è certamente realizzabile. trattandosi di una piccola città.

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