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Giovedì, 25 Apr 2024

In un libro uscito nel 2015, Prevedibile/imprevedibile, Rubbettino ed., uno degli autori conclude una disamina sulla previsione dei terremoti affermando che "... non si dovrebbe sottovalutare il rischio possibile e in ragione di ciò si dovrebbero adottare comportamenti adeguati".

Addirittura, nello stesso testo si disquisisce di una "... fenomenologia da molto tempo nota agli scienziati competenti che permette ... una concreta ... capacità previsionale. Grazie ad essa l'attuale Commissione Grandi Rischi (CGR) ha previsto nel gennaio 2012 un forte aumento del tasso di terremoti potenzialmente distruttivi ... aumento che si è infatti verificato con il suo culmine nella sequenza sismica emiliana del 2012".

Ma nessuno venne informato di questa "previsione" e ci furono 27 vittime. La cosa gravissima (di cui la Magistratura forse dovrebbe interessarsi) è che la maggior parte delle vittime si ebbe in una seconda scossa: questo "scienziato competente" si era dimenticato che spesso i terremoti vengono a coppie, malgrado avesse previsto "un forte aumento del tasso di terremoti ..." .

Quando se ne ricordò, previde una terza forte scossa che avrebbe devastato Ferrara e dintorni ... ignorando che la sequenza emiliana era decisamente conclusa ...

Talvolta l'ignoranza, associata all'arroganza cieca, fa brutti scherzi, che sono però inaccettabili quando è in gioco la sicurezza dei cittadini.

Lo "scienziato competente" che ha fatto le affermazioni citate è membro della sezione sismologica della CGR e del Consiglio Scientifico dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

Negli anni precedenti al terremoto di Amatrice del 24 agosto scorso, erano disponibili grandi quantità di dati di alta qualità, insieme ad analisi sofisticate, che potevano indubbiamente far pensare all'imminenza di un forte terremoto, specialmente se si dispone di una "fenomenologia da molto tempo nota agli scienziati competenti che permette una concreta capacità previsionale".

Allora perché si sarebbe sottovalutato "il rischio possibile e in ragione di ciò" non si è con forza suggerito di "adottare comportamenti adeguati"?

Ho controllato tutti i verbali del Consiglio Scientifico dell'INGV dal 2012, da quando questo "scienziato competente" ne fa parte. Ebbene: non ho trovato alcun cenno alla pericolosità sismica e alla sismicità italiana. Ovviamente niente sulla possibilità di un forte terremoto nell'Appennino centrale. Solo generiche divagazioni su temi burocratici che dovrebbero essere compito al più del CDA! 

Nessun consiglio scientifico su come impegnarsi sulla pericolosità sismica del Paese!

Non sono riuscito ad accedere ai verbali del 2015 e degli anni precedenti della CGR. Ho trovato solo quello della riunione del 25 agosto 2016, tenutasi un giorno dopo il terremoto di Amatrice ma che non dice niente di particolarmente rilevante.

Non ho potuto quindi verificare se lo "scienziato competente" insieme ai suoi colleghi ha avvisato il Dipartimento di Protezione Civile dell'imminenza di un terremoto, prima del suo verificarsi, nell'Appennino Centrale sulla base della sua decisamente rivendicata "concreta capacità previsionale".

Se lo avesse fatto, il DPC avrebbe allora sottovalutato il "rischio possibile" e in ragione di ciò non avrebbe adottato "comportamenti adeguati" dei quali lo "scienziato competente" afferma di essere particolarmente edotto.

Per la indiscussa e indiscutibile serietà della PC, ritengo che mai simile allarme sia stato formulato.

È lecito allora pensare che finora questo signore riesce ad assumere atteggiamenti da "scienziato competente" solo a terremoti avvenuti.

Purtroppo per lui e per i suoi colleghi della sezione sismologica della CGR, anche senza disporre della non ben definita "capacità previsionale" tipica degli "scienziati competenti", nel caso del terremoto di Amatrice c'erano elementi conoscitivi in grande abbondanza per non "sottovalutare il rischio possibile e in ragione di ciò" avrebbero indotto ad "adottare comportamenti adeguati" mesi se non anni prima del tristissimo 24 agosto 2016.

Il presidente della Commissione Grandi Rischi, fisico delle particelle al CERN di Ginevra, in un'intervista ha affermato, tra l'altro, che la Commissione stessa fornisce consigli sui rischi alla PC, anche non richiesti.

È allora possibile sapere che consigli sono stati forniti alla PC sulla sismicità dell'Appennino Centrale prima del terremoto di Amatrice?

Perché dei consigli dopo i terremoti la PC se ne fa ben poco, data la grande esperienza maturata nella gestione dei tanti terremoti passati.

La mia personale impressione, che potrebbe tranquillamente essere smentita, è che la PC, che peraltro ha ottimi sismologi al suo interno, non sa più che farsene della CGR e che anzi si preoccupi soprattutto che non provochi guai ulteriori.

Lo dimostrerebbe un articolo pubblicato su Science, a firma del grande giornalista inglese Edwin Cartlidge, in cui lo "scienziato competente" sembra lamentare la poca considerazione in cui son tenute le dotte elucubrazioni di cui son capaci lui e i suoi colleghi ... a terremoto avvenuto.

Mi piace ricordare che Cartlidge è l'autore dell'articolo di Science che rivelò l'esistenza di un rapporto sulle cause dei terremoti emiliani 2012, preparato dalla commissione ICHESE che per mesi fu tenuto riservato dalla Regione Emilia Romagna che tale commissione aveva istituito.

All'epoca, Presidente della Regione Emilia Romagna era Vasco Errani, cioè il commissario che, invocando ad ogni piè sospinto trasparenza e serietà, gestisce la ricostruzione delle zone devastate dal sisma del 24 agosto.

Sono spesso politici privi delle necessarie competenze - che, alla fine, intervengono pesantemente su questioni eminentemente tecniche, disprezzando meriti e competenze reali - a provocare danni gravissimi.

Se ne prenda atto una volta per tutte e chi non ha le richieste capacità faccia spontaneamente un passo indietro o li si costringa a farlo, per il bene di tutti.

Per quanto mi riguarda, continuerò ad evidenziare le incongruenze sempre più evidenti in un settore delicatissimo per l'incolumità nostra e per lo sviluppo del nostro Paese che, non dimentichiamolo mai, è contemporaneamente il più sismico e il più vulcanico d'Europa.

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