Nei giorni scorsi, si sono concluse le procedure di selezione per il finanziamento di 10 progetti di ricerca, di cui al Bando della ricerca sul Covid-19, emanato dal Ministero della salute lo scorso 1° aprile 2020 e rivolto a tutti gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs).
La valutazione dei progetti è stata effettuata preliminarmente da una commissione composta da 9 componenti del Comitato tecnico sanitario (Cts), mentre la valutazione finale è stata demandata ad un panel di 5 esperti internazionali nominati dal Ministero della salute, su indicazione del Cts medesimo.
Con i fondi previsti dal Bando sono stati finanziati 10 progetti di ricerca, a fronte di 91 presentati.
L’importo dei singoli finanziamenti va da un minimo di 529.000 euro (San Matteo di Pavia) ad un massimo di 844.825,22 euro (Ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma). Lo Spallanzani ha ottenuto il finanziamento anche di un altro progetto, con euro 570.830,00. Anche per l’Humanitas di Milano, due progetti selezionati e finanziati, per complessivi 1.484.867,04. Tra gli altri Irccs utilmente collocati in graduatoria figurano: Neuromed (566.111,09), Ospedale Maggiore di Milano (789.298,10), San Raffaele di Milano (715.301,40), Istituto Galeazzi di Milano (760.630,79) e l’Istituto in Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali in Oncologia di Reggio Emilia (738.536,36).
In pratica, lo stanziamento complessivo di 7 milioni alla fine della selezione è risultato curiosamente diviso in parti uguali tra strutture pubbliche di ricerca (Spallanzani, San Matteo, Ospedale Maggiore e Istituto in Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali in Oncologia) e strutture private (Humanitas, San Raffaele, Galeazzi e Neuromed).
Lo scopo del Bando è quello di mettere a disposizione della comunità medica e scientifica conoscenze utili per le scelte cliniche e di sanità pubblica, per migliorare la salute dei pazienti, contenere la diffusione di Sars-CoV-2 e comprendere la patogenesi del Covid-19.
A tal fine, nella selezione delle proposte progettuali è stato deciso di dare priorità a quelle in grado di evidenziare, già nella presentazione dei dati preliminari, la traslabilità dei risultati ai processi di cura.
"Sono particolarmente orgoglioso delle proposte progettuali selezionate – ha dichiarato il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri – perché è stata premiata la ‘traslabilità’ della ricerca, ovvero la sua capacità di tradurre la conoscenza in risultati di cura e misure di intervento clinico immediatamente applicative”.
“L’innovazione scientifica – ha concluso il vice ministro – è foriera di benessere per i cittadini e anche per il nostro sistema democratico”.