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Venerdì, 19 Apr 2024

Il Parco nazionale della Majella è stato istituito con legge 394/1991, mentre l’Ente cui è affidata la gestione è nato con Dpr del 5 giugno 1995.

Il Parco si estende sul territorio di 39 Comuni (Civitella Messer Raimondo, Fara San Martino, Gamberale, Guardiagrele, Lama dei Peligni, Lettopalena, Montenerodomo, Palena, Palombaro, Pennapiedimonte, Pizzoferrato, Pretoro, Rapino, Taranta Peligna, Ateleta, Campo di Giove, Cansano, Corfinio, Pacentro, Pescocostanzo, Pettorano sul Gizio, Pratola Peligna, Rivisondoli, Rocca Pia, Roccacasale, Roccaraso, Sulmona, Abbateggio, Bolognano, Caramanico Terme, Lettomanoppello, Manoppello, Popoli, Roccamorice, Salle, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Sant'Eufemia a Maiella, Serramonacesca, Tocco da Casauria) compresi nelle Province di L’Aquila, Chieti e Pescara.

Dalla Relazione sul risultato del controllo sulla gestione finanziaria 2018 dei 22 Enti parco nazionali, redatta dalla Sezione controllo Enti della Corte dei conti, trasmessa alle Presidenze del Parlamento lo scorso 9 luglio, si apprende, tra l’altro, che lo Statuto del Parco della Majella, approvato con decreto ministeriale del 30 dicembre 1997, è stato successivamente modificato, ai sensi del Dpr 73/2013, e riapprovato con decreto del 16 ottobre 2013.

A norma del predetto Statuto, l’Ente ha due sedi, quella legale, in Guardiagrele (Chieti), e quella operativa, in Sulmona (L’Aquila).

Quanto agli strumenti di programmazione del territorio, il Piano del Parco allo stato, è quello attuato nel 2009, ma è in corso l’iter per la messa a punto di un nuovo Piano ed anche del Regolamento, dopo che un precedente tentativo di aggiornamento dello stesso Piano, effettuato nel 2016 con deliberazione del Consiglio direttivo dell’Ente, non è andato a buon fine, in quanto la medesima deliberazione è stata oggetto di osservazioni da parte del Ministero dell’ambiente e il procedimento di valutazione ambientale strategica (VAS), avviato presso la Regione Abruzzo, non si è concluso per mancanza dell’approvazione ministeriale.

Il Presidente in carica è stato nominato per un quinquennio con decreto ministeriale del 8 ottobre 2019. Il Consiglio direttivo, attualmente in regime di prorogatio, è in attesa di rinnovo da parte del Ministero dell’ambiente.

La Giunta, in carica nell’esercizio 2018, era stata nominata dal Consiglio direttivo con delibera del 28 maggio 2015.

La Comunità del Parco è formata dal Presidente della Regione Abruzzo, dai sindaci dei Comuni e dai presidenti delle Comunità montane e delle Province nel cui territorio ricade in tutto o in parte quello del parco.

Il Collegio dei revisori dei conti è stato nominato in data 3 ottobre 2016, con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze (Mef).

Le unità di personale in forza all’Ente al 31 dicembre 2018 erano pari a 41, di cui 16 di ruolo, con contratto a tempo indeterminato, e 35, anch’esse con contratto a tempo indeterminato, ma assunte, a seguito di stabilizzazione, in soprannumero rispetto alla dotazione organica, siccome previsto dalla legge 29 novembre 2007, n. 222.

Le funzioni di vigilanza e controllo del Parco nazionale della Majella vengono svolte ex lege dal Coordinamento Territoriale Carabinieri per l’Ambiente (CTCA), con un organico che, al 31 dicembre 2018, era pari a 52 unità.

Quanto all’incarico di direzione dell’Ente, la questione, descritta nella Relazione della Corte, appare alquanto complessa.

Nel 2012, a seguito della scadenza del mandato del Direttore, infatti, l’incarico, in virtù di due convenzioni, venne affidato part-time al Direttore dell’Ente parco regionale Sirente-Velino, in attesa che il Tar Abruzzo si pronunciasse in merito alla legittimità della deliberazione n.13/2016 del Consiglio direttivo - impugnata da un candidato utilmente collocato nell’elenco dei 16 candidati tra i quali lo stesso Consiglio direttivo avrebbe dovuto individuare una rosa di tre nominativi da sottoporre al Ministro per l’Ambiente - che non aveva ratificato la deliberazione presidenziale del 2012, per l’avvio della procedura volta ad individuare la predetta terna.

Con sentenza n. 394, pubblicata il 3 ottobre 2018, non appellata, il Tar ha dato ragione al ricorrente.

A seguito del collocamento in quiescenza, a far data dal 1° dicembre 2018, del Direttore part-time, è stata avviata la procedura di nomina del nuovo vertice amministrativo, ancora in itinere, ma - come si legge nella ridetta Relazione della Corte dei conti – c’è stato, in data 30 aprile 2019, un nuovo ricorso al Tar Abruzzo presentato, questa volta, dall’Ente Parco contro il Ministero dell’ambiente, che aveva annullato, per violazione del giudicato e violazione di legge, la deliberazione n.1 del 17 gennaio 2019, con la quale lo stesso Ente Parco “ha ritenuto di non poter procedere alla nomina di una terna alternativa e successiva a quella già individuata nel procedimento di nomina del nuovo Direttore”. Tale ricorso è stato respinto dal Tar Abruzzo con sentenza n. 26 del 20 gennaio 2020.

In attesa della nomina del Direttore pleno jure, le funzioni sono state affidate a un dipendente dell’Ente, con notevole risparmio di spesa per lo stesso Ente.

Nel 2018, la spesa impegnata per il personale, al netto del Tfr, è pari di euro 1.856.095 (-2 per cento, rispetto al 2017), incidendo per il 46,2 per cento sul totale delle spese correnti.

Per quanto attiene l’attività istituzionale, nel corso dell’esercizio in esame, l’Ente ha realizzato numerosi progetti di tutela e riqualificazione del territorio, di educazione ambientale e di promozione socio-culturale.

Quanto ai contenziosi, i procedimenti pendenti al 31 dicembre 2018, erano pari a 28, di cui 12 attivi e 16 passivi.

Con riferimento al conto consuntivo, l’esercizio 2018 si è chiuso con un disavanzo di competenza di euro 100.077 (-82.057, nel 2017), per effetto del peggioramento della gestione in conto capitale, passata da - 858.618, nel 2017, a -1.590.851, nel 2018, compensato solo parzialmente dall’avanzo della gestione corrente (euro 776.560, nel 2017; euro 1.490.774, nel 2018).

Le entrate correnti sono aumentate del 29,7 per cento rispetto all’esercizio precedente, passando da euro 4.244.339 (nel 2017) a euro 5.506.085 (nel 2018).

I trasferimenti statali son stati pari a euro 3.560.645 euro, incidendo per il 64,7 per cento sul totale delle entrate correnti. Del tutto assenti i trasferimenti regionali, mentre quelli da altri enti del settore pubblico, per la quasi totalità finanziamenti ottenuti dall’Unione Europea per progetti comunitari, sono stati pari a euro 1.758.029.

Le entrate proprie derivanti dalla vendita di beni e prestazioni di servizi sono state di euro 54.752 (-24,6 per cento, rispetto al 2017).

Le spese correnti sono state complessivamente pari a euro 4.015.312 (+15,8 per cento, rispetto al 2017). La voce che ha fatto registrare il maggior incremento (76,9 per cento) è stata quella per prestazioni istituzionali.

Le spese per le prestazioni istituzionali sono pari a euro 1.426.672 (806.610 euro, nel 2017); le voci che hanno inciso maggiormente sono state, per il 34%, quelle per i Progetti Life dell’Unione europea, pari a 486.925 euro (assenti nel 2017) e per “comunicazione e promozione immagine del Parco”, che da 54.817 euro sono passate a 172.723 euro (+251,1 per cento, rispetto al 2017).

Pari a zero, come dianzi riferito, le entrate in conto capitale (come nel 2017), sicché le spese in conto capitale, pari a euro 1.590.851, sono state coperte da entrate correnti.

Il conto economico si è chiuso con un avanzo di euro 265.685, in calo del 40,1 per cento rispetto al 2017, quando stato di euro 443.648.

Il patrimonio netto, infine, si è assestato sul valore di euro 14.595.440 (+1,9 per cento, rispetto al 2017), dovuto all’avanzo economico di esercizio.

(17 - continua)

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