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Giovedì, 28 Set 2023

Sprechi alimentari ID 6902Il 15 maggio c’è stato l’ “overshoot day” per l’Italia. Il termine significa più o meno “giorno del superamento”. Di cosa? Del consumo annuale delle risorse disponibili per ogni italiano.

Abbiamo consumato tutte le risorse disponibili che avrebbero dovuto bastarci per tutto l’anno, che ha ancora 230 giorni d’avanti da trascorrere. Ora stiamo consumando le risorse rubate alle generazioni future o agli abitanti dei Paesi poveri.

Nel calcolo pesano molto gli sprechi alimentari di 67 kg medi all’anno di ogni persona e i trasporti. Solo 50 anni fa, l’ “overshoot day” per il nostro paese era il 12 dicembre… Ne deriva che se volessimo vivere con le risorse che equamente ci spettano, dovremmo, a questi livelli di consumi, avere a disposizione 4,7 Italie ma, purtroppo, ne abbiamo solo una, come pure uno è il Pianeta Terra.

Possiamo fare qualcosa? Certo. Gli sprechi alimentari possono essere ridotti o azzerati (a casa mia il cibo non si butta mai, ma proprio mai, ed è facile farlo). Per i trasporti, un grande successo si avrebbe acquistando alimenti e beni prodotti quanto più vicino possibile.

Ma occorrerebbe eliminare per sempre la vergogna dell’uso e getta, dell’obsolescenza programmata dei beni, poterne acquistare di durevoli, di riparabili, mettere freno a questo sciagurato consumismo che oltre a rapinare risorse riempie il mondo di rifiuti e lo impoverisce di vita.

Un pensiero va ai giovani: li criminalizzano e rischiano anni di galera per aver buttato un po’ di vernice lavabile contro il muro del Parlamento o di Palazzo Vecchio a Firenze. Si vedono rubati l’ambiente, le risorse; sono senza prospettive di lavoro (se non precario e super sfruttato), senza possibilità per tantissimi di avere una casa e una famiglia propria, non avranno mai una pensione … e se protestano con metodi pacifici e nonviolenti li vogliono pure in galera! E se invece dessimo loro retta?? Peggio ancora chi si trova ad essere derubato mentre deve ancora nascere.

Al contrario, quelli che fanno sì che nel 2050 nei mari ci siano più plastiche che pesci, quelli che hanno alterato e alterano il clima del mondo (es. con gli inceneritori dei rifiuti ) con vittime a migliaia, quelli che inquinano con sostanze omicide … quelli che tagliano alberi e boschi, quelli che consumano irreversibilmente i 19 ettari al giorno di suolo, sono non solo tollerati ma osannati.

Il consumismo più sfrenato è la GUERRA: mentre una lavatrice è programmata per essere buttata dopo 5-6 anni, un’auto dopo 10-12 anni, le bombe e i proiettili si distruggono in pochi secondi e … creano il bisogno di averne altri e poi altri e altri ancora, con la ricchezza di chi li produce e la morte di esseri umani e devastazioni e inquinamenti immani.

È il trionfo dell’economia classica quella che misura tutto col PIL, che ci fa credere che più si consuma e più le cose andrebbero bene! È una religione chiamata "sviluppo".

damiani giovanni tondoGiovanni Damiani
Già Direttore di Anpa e Direttore tecnico di Arta Abruzzo
facebook.com/giovanni.damiani.980
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