Il 17 giugno scorso, il Parlamento europeo ha approvato, contro le aspettative, la "Nature Restoration Law", legge per il risanamento della Natura, grazie al voto dell’Austria che ha permesso, con un encomiabile ripensamento, di superare la maggioranza richiesta del 65% dei voti.
L’80% degli habitat naturali in Europa è seriamente degradato. Gli Stati europei con questa legge si impegnano a ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marine degradate entro il 2030, per poi arrivare al 60% entro il 2040 e raggiungere così il 90% entro il 2050.
Le aree da "restaurare" comprendono una moltitudine di ecosistemi e habitat: zone umide, fiumi, litorali e aree marine, foreste, boschi, aree agricole e urbane.
Gli Stati che hanno nuovamente votato contro la legge e che sono stati sconfitti sono: l’Italia (con la Meloni, che dice che la questione Ecologica non esiste e che è ideologia!), l’Ungheria, i Paesi Bassi, la Polonia e poi la Svezia e la Finlandia, quest'ultimi due Paesi hanno molto meno problemi ambientali rispetto a noi.
I cittadini europei, d'altro canto, si sono sempre dimostrati favorevoli al ripristino della natura. Un sondaggio svolto lo scorso mese di maggio in Europa ha fornito il risultato di circa il 70% dei cittadini a favore di questa legge, numero che In Italia è salito a 85% degli intervistati, in totale controtendenza rispetto ai rappresentati politici attuali che dell’attuale maggioranza di governo che hanno sempre votato contro la la medesima legge.
Adesso si tratta di vigilare e mobilitarsi per vederne l’applicazione. Intanto felicitiamoci per questo importantissimo primo passo.
Giovanni Damiani
Presidente G.U.F.I. - Gruppo Unitario Foreste Italiane
Già Direttore di Anpa e già Direttore tecnico di Arta Abruzzo