In quarant’anni, la costruzione di nuove case, nei paesi avanzati, si è quasi dimezzata. Al contrario, nelle economie emergenti, in un ventennio la produzione di nuove abitazioni è cresciuta di oltre il 25 per cento.
Sicché si capisce bene perché mentre nei paesi avanzati il price-to-rent ratio, ossia il rapporto fra quanto costa comprare casa e quanto costa affittarla, è cresciuto del 60 per cento, a segnalare un aumento del costo dell’acquisto di una casa assai più veloce del costo degli affitti, nei paesi emergenti questo indicatore, dopo essere collassato a lungo, a segnalare che acquistare case costava relativamente meno che affittarle, ora è tornato ai livello degli anni ’90.
Perché mai dovrebbe interessarci questa cosa? Perché se non costruiamo nuove case, oltre ad aver subito l’aumento dei prezzi presto subiremo anche quello degli affitti. Col risultato che il declino del price-to-rent non vorrà dire nient’altro che le nostre città sono diventate invivibili. Non per l’inquinamento. Ma per il caro casa.
Maurizio Sgroi
giornalista socioeconomico
autore del libro “La storia della ricchezza”
coautore del libro “Il ritmo della libertà”
redazion