Ho ricevuto nei giorni scorsi dall'Inps comunicazione che la mia pensione è aumentata di 20 euro al mese.
Tale aumento - abbondantemente sotto l'inflazione che nel '23-'24 è stata attorno al 17% - è già stato già mangiato da: aumenti del Gas, + 30%; elettricità, +16%; Assicurazione auto, + 6%; Autostrade, +1,8%. Ed evidenzio solo quelli più eclatanti.
Sull'ultima bolletta elettrica la voce materia prima è stata del 53% sul costo complessivo. Gli oneri aggiuntivi sono stati di ben 47 e rotti euro così specificati: spesa per il trasporto e la gestione del contatore 19,57 euro, spesa per oneri di sistema 15,26 euro, imposte e Iva 12,79 euro.
Questa volta sono stato graziato dal canone TV che, comunque, il governo Meloni ha aumentato da 70 a 90 euro e arriverà con le bollette successive.
Peggio per la bolletta del gas. Il suo costo complessivo complessivo è stato di 178 euro. La materia prima è costata 72,85 euro, quella per il trasporto e la gestione del contatore 62,69 euro, imposte 22,46 euro, Iva 20,58. Sulla materia prima del gas siamo soggetti ai mercati ma sugli oneri aggiuntivi no.
Perché il "patriottico" governo Meloni non pensa di intervenire su questi oneri aggiuntivi? Non sono forse - come le "accise" sulla benzina tanto propagandate dalla Meloni quando stava all'opposizione - un "pizzo" di Stato? Tanto per ricordare un' espressione usata della Meloni in Sicilia.
Ci sono molti modi di mettere le mani nelle tasche degli italiani quello sugli aumenti di servizi e bollette è uno di questi.
Questa la realtà.
Qualcuno ha osservato che nella Conferenza stampa di ieri l'altro la Meloni ha evitato di interessarsi di queste cosette che si stanno abbattendo su milioni di italiani, soprattutto lavoratori e ceti popolari. Ma nessuno dei giornalisti presenti, che io sappia, l'ha incalzata facendo domande appropriate in proposito.
Quando c'era l'Unità, organo del Pci, una simile dimenticanza era impensabile.
Aldo Pirone
scrittore e editorialista
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