Netanyahu ha attaccato i siti nucleari dell'Iran. Gli Usa ridono sotto i baffi. L'attacco mette ancor di più in pericolo, e che pericolo!, la pace in Medio Oriente.
Netanyahu con la sua politica di potenza subregionale mette in pericolo tutti, non solo i palestinesi di Gaza e Cisgiordania. La sua politica cerca di insinuarsi tra le contraddizioni fra sciiti e sunniti nel mondo islamico e a far tacere l'opposizione in Israele ed ebraica nel mondo.
Trump lo appoggia e pensa con questo attacco dissennato di costringere l'orribile regime islamico dei pasdaran e degli ayatollah a venire a più miti consigli. Il risultato è che, così facendo, si deprimono le opposizioni al regime iraniano e si alimentano tutti gli estremismi in gran parte fondati sull'integralismo religioso di ogni tipo, anche quello della destra israeliana di Smotrich e Ben Gvir.
Non è questa la strada per la pace. Lo dicono le stesse reazioni dei paesi arabi sunniti.
L’Oman, paese mediatore tra Stati Uniti e Iran negli attuali negoziati indiretti sul nucleare, in una dichiarazione, definisce l'attacco israeliano "escalation pericolosa e sconsiderata" che "viola i principi del diritto internazionale" e che "Ciò rappresenta un comportamento aggressivo inaccettabile e persistente, che mina le fondamenta della stabilità nella regione", e sottolinea che "Israele è responsabile di questa escalation e delle sue conseguenze".
Il Qatar, paese mediatore nei colloqui tra Hamas e Israele per Gaza, ha condannato con fermezza l’attacco aggiungendo che "la pericolosa escalation minaccia la sicurezza e la stabilità della regione e ostacola gli sforzi per de-escalation e raggiungere soluzioni diplomatiche".
Anche Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno denunciato l’attacco con la massima fermezza e hanno espresso preoccupazioni per le conseguenze sulla stabilità regionale. La monarchia saudita, in una nota, afferma che "Mentre il regno condanna questi attacchi efferati, la comunità internazionale e il Consiglio di sicurezza hanno la grande responsabilità di porre immediatamente fine a questa aggressione".
Questa è la strada che inasprisce ancor più la guerra di potenza e dei fatti compiuti, a cominciare dalla mattanza di Gaza e della pulizia etnica dei palestinesi.
Aldo Pirone
scrittore e editorialista
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