Giornale on-line fondato nel 2004

Mercoledì, 14 Mag 2025

Il lavoratore ha sempre diritto di accedere ai propri dati conservati dal datore di lavoro, a prescindere dal motivo della richiesta.

È quanto ha ribadito il Garante privacy, con provvedimento n. 137 del 7 marzo 2024, accogliendo il reclamo presentato da una donna che aveva chiesto, alla banca di cui era stata dipendente, di accedere al suo fascicolo personale per conoscere quali informazioni potevano aver dato origine ad una sanzione disciplinare nei suoi confronti.

La banca non aveva dato un adeguato riscontro alla richiesta e aveva fornito solo un elenco incompleto della documentazione raccolta, omettendo alcune informazioni in base alle quali era stata irrogata la sanzione disciplinare.

Solo a seguito dell’avvio dell’istruttoria da parte dell’Autorità, l’istituto di credito aveva consegnato all’ex dipendente l’ulteriore documentazione contenuta nel fascicolo.

Si trattava, in particolare, della corrispondenza intrattenuta dalla banca con una terza persona, che lamentava l’illecita comunicazione di informazioni riservate del marito correntista alla reclamante, che le aveva utilizzate nell’ambito di un procedimento giudiziario.

La banca, nelle note di riscontro all’Autorità, ha sostenuto di non aver fornito all’ex dipendente tale documentazione per tutelare il diritto di difesa e la riservatezza dei terzi coinvolti, nonché per l’assenza di interesse all’accesso da parte della reclamante.

Il Garante ha osservato che, in via generale, il diritto di accesso ha lo scopo di consentire all’interessato di avere il controllo sui propri dati personali e di verificarne l’esattezza. Tale diritto, tuttavia, non può essere negato o limitato a secondo della finalità della richiesta. Infatti, in base alle disposizioni del Regolamento, non è chiesto agli interessati di indicare un motivo o una particolare esigenza per giustificare le proprie richieste di esercizio dei diritti, né il titolare del trattamento può verificare i motivi della richiesta. Tale interpretazione è stata chiarita anche dal Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) mediante l’approvazione delle Linee guida sul diritto di accesso ed è frutto di un costante orientamento giurisprudenziale della Corte di Giustizia.

Nel sanzionare la banca per 20mila euro l’Autorità ha tenuto conto della natura, gravità e durata della violazione, ma anche dell’assenza di precedenti analoghi.

(Fonte: Garante Privacy)

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI

empty alt

La lunga marcia del debito pubblico Usa verso l’insostenibilità

Una frase fra le tante, infilate in un pregevole studio del NBER (National Bureau of Economic...
empty alt

Dallo studio del sonno delle api sorprendenti risultati

Così diverse, così uguali. Le api con l’impollinazione svolgono un ruolo strategico per...
empty alt

Plastic Free Onlus: “Al bando gli ombrelloni hawaiani in rafia sintetica”

Un problema nascosto, ma devastante per l’ambiente: gli ombrelloni hawaiani in rafia sintetica...
empty alt

Sofja Kovalevskaja: geniale, affascinante, rivoluzionaria

In un’epoca in cui l’istruzione scientifica era preclusa alle donne, alcune riuscirono a farsi...
empty alt

Conflitto India-Pakistan figlio legittimo del mondo nazionalista di oggi

Ce ne sono già state diverse altre nel '47, nel '65, nel '71, nel '99 del Novecento e ora nel...
empty alt

Il mondo nella confort zone dell’intrattenimento

Niente di meglio che leggere il frutto di una ricerca di un venditore di spazi pubblicitari per...
Back To Top