Giornale on-line fondato nel 2004

Giovedì, 25 Apr 2024

Il 2 marzo scorso, la ministra dell’Istruzione, università e ricerca, Valeria Fedeli, ha emanato – con più di un mese di ritardo rispetto alla scadenza fissata dalla legge di stabilità n. 205 del 27 dicembre 2017, il decreto (in attesa di registrazione da parte della Corte dei conti) che sblocca - per docenti e ricercatori universitari di ruolo in servizio alla data di entrata in vigore della medesima legge di stabilità e che lo erano alla data del 1° gennaio 2011, o che hanno preso servizio tra il 1° gennaio 2011 e il 31 dicembre 2015 - l’una tantum per il recupero, assai parziale, degli scatti di anzianità congelati nel quinquennio 2011-2015.

Si tratta di una vicenda annosa, della quale a più riprese si è occupato Il Foglietto, da ultimo con un articolo del 11 gennaio 2018, dal titolo Recupero scatti stipendiali: con un caffè il governo liquida docenti e ricercatori universitari.

Lo stanziamento complessivo (50 milioni per il 2018 e 40 per il 2019), prelevato dal contestato Fondo per le cattedre Natta, infatti, permetterà di elargire un importo complessivo medio lordo pro capite di circa 2.250 euro, pari a circa 1.550 euro netti, da erogare in due rate: la prima (nel 2018) di 850 euro e la seconda (nel 2019), di 700.

A fronte di somme tanto irrisorie, il Miur, con il predetto decreto, ha individuato criteri di calcolo ad personam a dir poco farraginosi che, peraltro, richiederanno lunghi tempi di applicazione.

I singoli importi, infatti, verranno determinati utilizzando un meccanismo che attribuisce un punto agli ordinari; 0,7 agli associati e 0,5 ai ricercatori. Il “peso” di ogni docente andrà poi diviso per 6, così ottenendo un coefficiente che andrà «moltiplicato per il valore medio del costo caratteristico del Professore di I fascia riferito agli anni e alle Istituzioni in cui il docente era in servizio nel periodo 2011-2015». Ma non è finita, perché il risultato ottenuto potrà essere ridotto di una quota compresa tra il 20 e il 30% oppure tra il 40 e il 50%, a seconda che il diretto interessato abbia ottenuto per uno o per due anni il “premio” previsto dall’articolo 29, comma 19, della legge Gelmini del 2010.

Ogni ulteriore commento da parte nostra appare davvero superfluo.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

empty alt

Ex base Nato di Monte Giogo, presto in concessione al Parco nazionale dell’Appennino

La Direzione toscana del Demanio ha ufficialmente comunicato al Parco nazionale dell’Appennino...
empty alt

Venosa, splendido territorio ricco di tracce del passato, ceramiche e pregiati vini

In groppa alla docile mula “Bellina”, sulla “vardedda” zio Pasqualino, due “panari” di uova della...
empty alt

Licenziamento illegittimo se il dipendente comunica solo all’Inps il nuovo domicilio

Con ordinanza n. 838/2024, pubblicata in data 28 marzo scorso, la Corte di cassazione - sezione...
empty alt

“Confidenza”, il film della settimana proposto dal Foglietto

Confidenza, tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone (Edito da Einaudi), regia di Daniele...
empty alt

“Università e militarizzazione” ovvero “Il duplice uso della libertà di ricerca”

Università e militarizzazione – Il duplice uso della libertà di ricerca di Michele Lancione – Eris Edizioni...
empty alt

Conti pubblici, tutti i numeri di una emorragia sempre più inarrestabile

Negli ultimi quattro anni, complice anche la sospensione delle regole europee di contenimento...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top