Alla fine, potrebbe complessivamente sfiorare i 400mila euro la somma che l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) dovrà versare a titolo di risarcimento danni a 18 dipendenti (collaboratori tecnici, ricercatori, tecnologi), in virtù di una sentenza (n.362/2018), il cui dispositivo è stato depositato dalla Corte di Appello di Palermo lo scorso 29 marzo.
La Corte territoriale ha, in parte, ribaltato la sentenza di primo grado (n. 3268) emessa dal Tribunale di Palermo il 18 dicembre 2015, che aveva totalmente disatteso le richieste dei ricorrenti, volte, in via principale, ad ottenere la conversione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato o, in subordine, il risarcimento del danno, ai sensi dell’art. 36, comma 5, del d.lgs n. 165/2001.
I lavoratori, assistiti e difesi nei due gradi di giudizio dall’avv. Massimo Barrile, hanno ottenuto un ristoro monetario: per cinque di essi, pari a nove mensilità pro-capite; per nove, sette mensilità e per i restanti quattro, cinque mensilità, oltre interessi. La Corte ha altresì riconosciuto ai lavoratori gli incrementi retributivi connessi all’anzianità di servizio maturata in relazione al ccnl allora vigente, oltre interessi dalla data di maturazione dei singoli ratei al soddisfo.
L’ente di via di Vigna Murata è stato, infine, condannato al pagamento delle spese legali a favore della difesa degli appellanti, per complessivi euro 5.900,00, oltre spese generali, Iva e cpa, come per legge.