Con un avviso apparso sul proprio sito web, il ministero della pubblica amministrazione ha comunicato che “La Corte dei conti, Sezione centrale di controllo di legittimità su atti del Governo e delle amministrazioni dello Stato, nell’adunanza del 7 agosto 2018, ha deliberato di “ricusare il visto e la conseguente registrazione” alla circolare n. 2 dell’8 maggio 2018 del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione e del Ministro dell’economia delle finanze concernente “Chiarimenti in merito alle circolari del 23 novembre 2017, n. 3 e del 9 gennaio 2018, n. 1 del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione in materia di superamento del precariato. Riflessi sui fondi destinati alla contrattazione integrativa”.
La circolare bocciata dai magistrati contabili, infatti, emanata dal precedente inquilino di Palazzo Vidoni, si proponeva di sbloccare il fondo per il salario accessorio, destinato dagli enti a finanziare le voci della busta paga aggiuntive rispetto a quelle fisse. In caso contrario, il permanere del tetto predeterminato, impedendo un'elevazione dello stesso in proporzione ai nuovi ingressi (stimati in circa 3.500), rischiava di bloccare le nuove assunzioni.
Per uscire dall’impasse, al ministero della pubblica amministrazione starebbero studiando una norma ad hoc per superare lo stop imposto dalla Corte dei conti.