Occhio che rallentiamo meno. Insomma, l’economia declina senza fretta. O almeno con meno fretta di prima. Ed è inutile che vi dica di chi sia il merito.
Ecco appunto, cominciamo da questo. Cambiamento della realtà a cominciare dalla sua percezione. Si parte dalle piccole cose. La meravigliosa notizia che rallentiamo al rallentatore, per dire. Ne parla Istat che nella sua nota mensile che conclude così: “L’indicatore anticipatore ha registrato una flessione meno marcata rispetto ai mesi precedenti, prospettando un possibile miglioramento dei ritmi produttivi”.
La conclusione chiude una pregevole analisi che potete gustare qui, ma che vi consiglierei di leggere integralmente se non sapessi che di questi tempi chiedere a qualcuno di leggere più di due righe espone a una richiesta di risarcimento danni.
Giusto per completezza, sappiate che anche “ad aprile, il clima di fiducia dei consumatori è diminuito per il terzo mese consecutivo. Tutte le componenti sono risultate in peggioramento con un calo più contenuto per le attese sul futuro”. Anche qui c’è un calo più contenuto, che fa scopa con la “flessione meno marcata”, che, infine, conduce al vero cambiamento che il governo prepara tutti noi: meno flessioni e più genuflessioni. O viceversa. Scegliete voi: siamo in democrazia.
A presto.
PS sempre per la cronaca. L’Ue ha rilasciato le previsioni di primavera. Il cambiamento si vede a fine classifica.
maurizio.sgroi@ilfoglietto
giornalista socioeconomico - Twitter @maitre_a_panZer