Puntuale come una cambiale (in fondo, è una cambialona) arriva l’aggiornamento mensile di fabbisogno e debito di Bankitalia, che ci regala una gioia dopo l’altra: non solo cresce il debito pubblico – che come sanno i geni è ricchezza privata (cit.) – ma aumenta anche il prelievo fiscale, che è futura ricchezza privata (semicit.).
In questo fiorire di ottime notizie, che vanno a guastare la festa a quei cattivoni dell’Ue, che minacciano di metterci in punizione, arrivano stonati i cori delle associazioni dei consumatori che, avendo frainteso la natura del debito pubblico “a cui si deve essere restituita la dignità” (cit.), come ha ammonito l’ex ministro Pamplona assurto ad altri incarichi, si lamentano di una situazione di debito crescente …
... che scarica sulle spalle di oltre 25 milioni di famiglie circa 93 mila euri pro capite di debiti.
Adesso non state a preoccuparvi. Intanto, bisogna sapere dove risiede questo debituccio.
Quindi notare che per circa il 70% sta già a casa nostra. E fra di noi ci si capisce. Una mano lava l’altra e via dicendo. Se guardate bene scoprirete persino che una bella fetta di questo debito ce l’hanno Bankitalia e poi assicurazioni e banche, dove tenete il vostro gruzzoletto. In sostanza, i soggetti che hanno più della metà di questo debito pubblico sono gli stessi dove tenete i vostri spiccioli.
Ma #statesereni.
giornalista socioeconomico - Twitter @maitre_a_panZer