Un gesto davvero esemplare, che fa immenso onore a Sebastiano Misuraca, ex imprenditore agricolo, cittadino di Mussomeli (Caltanissetta), che nei giorni scorsi, dopo averla acquistata con gli oltre tremila metri quadri di terra adiacente, ha immediatamente fatto abbattere una struttura in cemento armato, realizzata quasi cinquant’anni fa, di quella che doveva essere una villetta che, posta incredibilmente ai piedi dello stupendo Castello Manfredonico, ne deturpava irreparabilmente la veduta d’ingresso.
Il Castello, una fortezza tra le più suggestive e integre della Sicilia, eretta tra il XIV e XV secolo su una rupe, a circa due chilometri dal centro abitato, fu fatta realizzare, tra il 1364 e il 1367, da Manfredi III Chiaramonte, conte di Modica, mentre l’aspetto attuale del fortilizio è conseguente all’intervento effettuato dai Castellar, signori di Mussomeli, all’inizio del XV secolo.
“Sebastiano Misuraca – come sottolinea il prof. Leandro Janni, presidente di Italia Nostra Sicilia – ha portato avanti con tenacissima discrezione il suo peculiare proposito, per amore verso la propria terra e dedicando il suo gesto ai cinque nipoti” – e aggiunge – “Adesso, Sebastiano in quella sua lingua di terra finalmente ripulita, pianterà verdi alberi di ulivo”.
Il gesto di Misuraca non è sfuggito né all’attuale sindaco di Mussomeli, Giuseppe Catania, che gli ha rivolto un pubblico encomio, né, soprattutto, a Italia Nostra che ha definito la generosa azione del signor Misuraca “Un atto d’amore esemplare, nel segno dei valori, degli ideali” dell’Associazione, sempre in prima fila per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale del nostro Paese, che, in occasione delle iniziative del 65° anniversario della nascita di Italia Nostra, conferirà la tessera di “Socio onorario” al sig. Sebastiano Misuraca, insieme a una lettera di congratulazioni firmata sia dal prof. Janni che dalla Presidenza nazionale.
L’auspicio di chi scrive è che il nobile gesto del signor Misuraca, al quale va tutta la nostra ammirazione e gratitudine, possa trovare non uno ma tanti emuli per porre rimedio alle infinite bruttezze urbanistiche che troppo spesso "offuscano" il nostro inestimabile patrimonio artistico.
Rocco Tritto