Forte mobilitazione spontanea a Subiaco, comune della città metropolitana di Roma Capitale di notevole interesse storico e paesaggistico, per salvare dal taglio una lecceta di 20 ettari nel Parco Regionale Naturale dei Monti Simbruini, nell'area denominata "Le Lucinetta".
“Si tratta di un vero e proprio ascensore ecologico: man mano che si sale cambia il tipo di vegetazione. Una macchia mediterranea così alle pendici dell’Appennino è una cosa rara, senza contare poi che le leccete rivestono interesse comunitario”, dichiara Benedetto Luciani che è tra i promotori del Comitato per la salvaguardia del bosco "Le Lucinetta".
“Questo bosco – si legge nella petizione on line presente su change.org – è, inoltre, la casa di molti animali e specie protette: cervi, ghiri, gatti selvatici, gufi e orsi, che vedrebbero scomparire il loro habitat naturale, e andrebbero a riversarsi nelle aree dell'abitato sottostante, danneggiando le culture limitrofe. Un patrimonio di biodiversità a rischio”.
“Da non sottovalutare, poi, anche il rischio idrogeologico: il terreno è particolarmente scosceso, con una pendenza del 55%, e i lecci hanno l'importantissimo ruolo di evitare frane e smottamenti. Anche il Fondo Forestale Italiano ha espresso contrarietà a questo progetto non condiviso con la comunità”.
Il timore della comunità sublacense è che i “20 ettari possano rappresentare un primo nucleo visto che il Comune è proprietario di 100 ettari di bosco".
L’auspicio di tutti, ed anche di chi scrive, è che il Comune rinunci al suo progetto che di positivo per la comunità non ha nulla.
Ci chiediamo, infine, che fine farebbero tonnellate e tonnellate di legname. Sarebbero forse destinate all’incenerimento in qualche centrale a biomasse? Se così fosse i cittadini di Subiaco non avrebbero nulla da guadagnarci, a differenza di chi inquinando genera energia sporca e profitti.
Adriana Spera