Giornale on-line fondato nel 2004

Venerdì, 29 Mar 2024

In un paese come il nostro, dove la cultura del trasporto appartiene a una nicchia di appassionati e l’importanza della logistica viene costantemente sottovalutata, non dovremmo mai stancarci di ripetere un vecchio proverbio cinese che suggeriva a chi volesse diventar ricco di costruire una strada.

O, per dirla con le parole della modernità, se si vuole sviluppare un’economia, sia nel suo mercato interno sia all’esterno, è necessario disporre di un sistema evoluto di trasporti, nelle sue diverse modalità, che aumenti la crescita favorendo lo sviluppo di piattaforme logistiche efficienti. Che vuol dire diminuire i costi di trasferimento di uomini e cose e, quindi, anche le ragioni di scambio.

Si tratta di considerazioni ovvie che non avrebbero bisogno di essere ripetute, ma che vale la pena ricordare quando si trovano storie molto interessanti come quella raccontata in un recente paper pubblicato dal Nber, dedicato all’analisi del contributo dello sviluppo delle autostrade per l’economia americana.

Basta un dato, ricavato dal modello sviluppato dagli autori, per dare l’idea di cosa stiamo parlando: senza il sistema delle Interstate Highway System (IHS), una ragnatela di oltre 211.000 miglia, gli Usa avrebbero avuto un pil reale inferiore di oltre 619 miliardi, circa il 3,9%. Un quarto di questa perdita sarebbe dovuta al diminuito accesso ai mercati internazionali.

Questa premessa, che in qualche modo anticipa le conclusioni, ci consente di apprezzare meglio il grafico sotto, che illustra l’andamento di della spesa in infrastrutture per il trasporto in diversi paesi e il suo andamento nel tempo.

Il grafico di destra ci comunica un’informazione interessante: la spesa per gli investimenti per le infrastrutture è cresciuta regolarmente per tutta la prima metà del decennio del XXI secolo, per iniziare il suo declino nella parte finale del periodo, quando si consuma la tragedia della Grande Recessione. Le medie raccontano che nei paesi Ocse, fra il 1995 e il 2015, la spesa per infrastrutture è stata all’incirca del 2% della spesa globale del governo.

Quindi la spesa per infrastrutture cresce mentre si sviluppa la grande internazionalizzazione del commercio cominciata con l’ingresso della Cina nel Wto. Chiedersi se venga prima l’investimento nelle infrastrutture o l’aumento degli scambi è come domandarsi se venga prima l’uovo o la gallina o, per ricordare un vecchio koan, quale sia il battito di una mano sola. Ciò che conta è il fatto: l’internazionalizzazione e lo sviluppo delle infrastrutture e, quindi, dei sistemi di trasporto, camminano a braccetto.

Anche su questo, l’esame del caso americano ci fornisce un altro spunto di riflessione. Analizzando il contributo di alcuni segmenti della rete autostradale ai processi di internazionalizzazioni commerciale, viene fuori che c’è una “interazione tra infrastrutture di trasporto nazionali e commercio internazionale”.

Se costruisci una strada diventi ricco appunto. Non si ripete mai abbastanza.

Maurizio Sgroi
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
giornalista socioeconomico
Twitter @maitre_a_panZer

empty alt

Grottole, luogo magico, nuvole trasparenti, valli e colline e calanchi

Verso Grottole, dalla fertile piana condivisa con Grassano, mi inerpico per 7 km. Il biondo...
empty alt

Lotta all’inflazione più efficace con banche centrali più indipendenti dai governi

Chi tende a sottovalutare quanto la psicologia pesi nei processi inflazionistici si sorprenderà a...
empty alt

Alla ricercatrice Cristina Mangia il Premio “Wangari Maathai. Donne Pace Ambiente” 2024

Sono molto emozionata nel comunicare che l’amica carissima Cristina Mangia - ricercatrice...
empty alt

“L’orizzonte della notte”, una riflessione etica sulla professione forense

L’orizzonte della notte, di Gianrico Carofiglio – Einaudi editore – 2024, pp. 280, euro 18,50....
empty alt

UniTo, nuova strategia terapeutica per la cura del neuroblastoma infantile

Il neuroblastoma rappresenta una sfida complessa per la pediatria oncologica, il tasso di...
empty alt

“How to Have Sex”, il potente esordio di Molly Manning Walker

How to Have Sex, regia di Molly Manning Walker, con Mia McKenna-Bruce, Lara Peake, Samuel...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top