Nel 2019, per la prima volta, una scienziata ha vinto il prestigioso “premio Abel”, istituito dall’Accademina norvegese delle scienze e delle lettere. Il riconoscimento è noto anche come “Nobel per la matematica”, come la medaglia Fields, che però è destinata a chi ha meno di 40 anni.
In molte occasioni, Karen Uhlenbeck, nata a Cleveland nel 1942, ha posto l’attenzione della comunità scientifica sulla presenza di un bassissimo numero di donne in posizioni di leadership nella scienza. “Riuscire a cambiare una cultura è un compito molto importante rispetto ai piccoli traguardi e risultati che ho ottenuto nei miei studi”.
La studiosa si è occupata di calcolo delle variazioni, un campo dell'analisi funzionale molto complesso e certamente incomprensibile per i non addetti ai lavori.
Ha saputo spiegare infatti come vengono create le bolle di sapone, dimostrando il cosiddetto “teorema delle bolle” (messo a punto insieme al matematico Jonathan Sacks) per descrivere da un punto di vista energetico come si sviluppano quegli oggetti così delicati.
Hans Munthe-Kaas, presidente della Commissione Abel, ha spiegato che "le sue teorie hanno rivoluzionato la nostra comprensione delle superfici minime, come quelle delle bolle di sapone, e più in generale i problemi di minimizzazione in dimensioni superiori".
La motivazione del premio Abel afferma, tra l’altro, che Karen Uhlenbeck è stata premiata per l'impatto fondamentale del suo lavoro sull'analisi, la geometria e la fisica matematica e anche per il suo impegno per "la parità di genere nelle scienze e nella matematica".
Per saperne di più: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie", Ledizioni, Milano 2020.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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