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Martedì, 23 Apr 2024

Faceva gola a molti la torta della ricostruzione dopo la sequenza sismica emiliana del 2012. L'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Bologna ha però impedito il banchetto: 117 arresti e un gran numero di indagati.

 

Nell'inchiesta spuntano le telefonate di chi voleva spartirsi gli appalti e, come a L'Aquila, di chi era molto allegro pensando ai capannoni crollati il 29 maggio e ai guadagni che ne sarebbero venuti per ricostruirli.

Effettivamente l'edilizia da catastrofe, cioè edifici da realizzare rapidamente senza troppi controlli, può portare a facili e considerevoli fortune. Fa girare tantissimo denaro pubblico e può far contente molte persone rivestenti ruoli diversi. Forse è per questo che edifici vecchi di qualche secolo resistono anche a terremoti violenti mentre case recenti al massimo di qualche decennio fa vengono giù vergognosamente.

Si è tentato di trovare anche qui, come a L'Aquila, dei capri espiatori per spiegare le numerose vittime e il vasto danneggiamento (nella Regione che si presentava al mondo come la meglio organizzata) determinato da due scosse non particolarmente violente.

I capri espiatori si sono cercati suggerendo mappe di pericolosità "sottovalutanti", operazioni clandestine di fracking, estrazioni petrolifere e, addirittura, il progetto incompleto di un deposito di gas ... Per fortuna o purtroppo, a seconda dei punti di vista, il buon senso ha trionfato e le cose hanno preso la strada della ragione anche se con molte difficoltà.

Prima della seconda scossa in ogni caso nessun provvedimento venne preso perché nessuna indicazione scientifica venne data.

Continuando con un paragone improprio, malgrado condanne e racconti di personaggi non informati, a L'Aquila un avvertimento forte era stato dato proprio dal sottoscritto, come ha dichiarato durante la sua deposizione al processo il Sindaco Cialente e nell'intervista televisiva da lui rilasciata immediatamente dopo.

A L'Aquila, cinque giorni prima del terremoto, sulla base delle mie considerazioni, il Sindaco, massima autorità di Protezione Civile nella sua città, chiese lo stato di emergenza. Credo che fosse la prima volta nella storia del nostro Paese che venisse chiesto lo stato d'emergenza per ragioni sismiche in un importante capoluogo di Regione!

Lo stato di emergenza non fu concesso! Perché?

Il Centro, principale giornale abruzzese, dedicò un'intera pagina alla richiesta dello stato di emergenza il 2 aprile 2009. Poi non ne parlerà più se non per qualche cenno. Perché?

Neanche la Magistratura, che io sappia, finora si è preoccupata di capire da chi e perché non venne concesso lo stato di emergenza.

Nelle mille pagine delle motivazioni della sentenza di 1° grado non si fa alcun cenno alla testimonianza del Sindaco e alla sua richiesta di stato di emergenza. Perché?

Eppure gli Atti riportano parola per parola e chiaramente quanto il Sindaco afferma. Sindaco che non è stato accusato di falsa testimonianza!

Ho dovuto attendere due anni dopo la condanna per sentire la Presidente della Corte d'Appello, nella sua attenta introduzione al processo, ricordare questo fatto tutt'altro che secondario.

Non a caso gli avvocati di Parte Civile si sono poi tutti scatenati in maniera decisamente aggressiva contro di me perché avvertivano che il punto poteva risultare dirimente e non a favore delle loro tesi.

Addirittura uno di essi è arrivato a dire che il mio nome dovrebbe essere inciso nelle 309 tombe a mia imperitura vergogna. Poi, durante una pausa, mi è stato detto che mi stima molto come uomo e come scienziato e che certe frasi fanno parte del "gioco". Ero talmente scosso che non ho avuto la prontezza di spirito di chiedere che cosa avrebbe detto se non mi avesse stimato.

Nei due anni trascorsi fra la condanna e la piena assoluzione ho dovuto subire in silenzio umiliazioni proprio da gente che senza di me farebbero un "altro" lavoro.

Il mio successore all'INGV, in un suo poco pregevole "discorso di insediamento" disse che a L'Aquila, nella riunione della Commissione Grandi Rischi (CGR), tenutasi una settimana prima del terremoto, erano stati fatti degli errori.

Non ha mai precisato quali malgrado pressanti inviti partiti dalle pagine del Foglietto, che TUTTI LEGGONO, anche se fanno finta di no. Perché?

Uno che si ritiene scienziato e afferma che altri hanno fatto errori dovrebbe poi avere non dico il coraggio ma almeno la necessaria onestà professionale di spiegare in che cosa quegli errori consistano.

Ma il destino non è stato gentile con lui: il 20 maggio del 2012 si verifica una scossa di Magnitudo 6 circa nella Bassa Emiliana. La sezione sismologica della Grandi Rischi NON si riunisce immediatamente dopo, come sempre è avvenuto nei trent'anni e passa da quando è stata istituita. E nessun avvertimento viene dato, a differenza di quanto fatto a L'Aquila. E il coordinatore della sezione è proprio lui: proprio quello che aveva parlato di errori.

Chiunque conosca un po' di sismicità italiana sa che i terremoti in Italia avvengono quasi  sempre a coppie se non addirittura a grappoli.

A L'Aquila, dopo la scossa del 6 aprile, nessun cittadino si trovava in edifici che potevano collassare per forti scosse successive.

In Emilia, nessuna indicazione netta e chiara venne data dalla CGR e tutte le attività  possibili vennero immediatamente riprese: è così che si spiegano le vittime del 29 maggio, quando ci fu la seconda scossa più o meno della stessa entità della prima.

A L'Aquila, in primo grado fummo, condannati per "negligenza, imprudenza e imperizia, valutazione approssimativa e generica della portata dell'evento...".

In Emilia, queste accuse non dovrebbero essere sostenute con maggiore chiarezza?

E, dunque, chiedo ancora, quali errori furono commessi a L'Aquila che non sono stati invece perpetrati con totale incoscienza e in tutta evidenza in Emilia?

Il tentativo vergognoso di trovare spiegazioni ridicole alle due scosse, come le estrazioni petrolifere effettuate al Cavone, non è da considerare un'ulteriore aggravante di comportamenti omissivi?

Se le operazioni di estrazione in Emilia possono aver generato due scosse di magnitudo 6, con quale coraggio si impongono estrazioni in Calabria e in Basilicata dove i terremoti possono arrivare e superare Magnitudo 7 e quindi provocare devastazioni di dimensioni bibliche?

I lucani e i calabresi sono forse adusi a forti scosse? Sono cittadini di serie B, se non addirittura di serie C?

Per l'Emilia, cinque o sei commissioni di "esperti" si sono impegnate per "rassicurare" gli emiliani, senza però riuscire a dire una parola veramente definitiva, effettuando giri di valzer vertiginosi ...

Commissioni che avevano evidentemente il compito di salvare molte facce: quelle dei Consiglieri regionali distratti da Rimborsopoli, di altri impegnati a dare una mano a qualche parente e altri ancora dediti a far dimenticare la propria evidente incompetenza.

Mi dicono che un'ulteriore commissione ha operato per stabilire come gestire la cosiddetta sismicità indotta. Vedrete che si tenterà di usarla per convincerci che in Lucania o in Calabria non c'è e non ci sarà pericolo quando vengono e verranno iniettati fluidi in prossimità di faglie molto pericolose.

E se si dimostrasse, al di là di ogni dubbio, che già ora si inietta in una zona altamente pericolosa?

Se in Emilia una commissione di "esperti" coadiuvati dal coordinatore della CGR ha fatto interrompere modeste attività di estrazione sulla base di sospetti, ridicoli se non altro per la distanza tra Cavone e epicentro, perché non approfondire lo stesso tema in Lucania, dove faglie pericolose potrebbero essere molto ma molto più vicine al punto di iniezione dei fluidi?

Si potrebbe fare con una Commissione costituita da esperti senza alcun tipo di conflitti di interesse.

Saremmo tutti più tranquilli oppure, mi ripeto, i lucani sono cittadini sacrificabili all'approvvigionamento petrolifero?

Ma non possiamo dimenticare gli sciacalli e gli sciacalletti, per dirla alla Tomasi di Lampedusa.

Nel numero scorso del Foglietto abbiamo ricordato una dichiarazione all'ANSA dell’attuale presidente “di medio livello” dell'INGV, uso a lanciare avvertimenti di stampo ... minaccioso e altri personaggi piccini, ancora dediti ad affari di bassa lega, che colpevolmente trascinano nella loro totale mancanza di creatività scientifica qualche giovane meritorio/a di ben altra sorte.

Possibile che non esistano più scrupoli morali?

E non dimenticheremo anche qualche funzionario ministeriale che fa l'esperto con il Politico di turno e il politico con i veri esperti.

Per questi il "meglio"deve ancora arrivare.

*geofisico

Post Scriptum

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