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Sabato, 20 Apr 2024

alt"L'addio impossibile dell'Italia al nucleare" è il titolo di un articolo apparso su La Repubblica del 22 aprile scorso, a firma di Giuseppe Caporale.
Immaginavo che una pioggia di smentite indignate piovesse su quanto riportato dal quotidiano e invece ... nessuna reazione.

E allora possiamo dare per certi i contenuti dell'articolo.

E quindi è accertato che lo smantellamento delle centrali sconta un ritardo colossale. Doveva essere completato nel 2020, con un costo di due miliardi e seicentomila euro, e invece bisognerà aspettare il 2035, con l'ulteriore spesa di cinque miliardi.

Negli impianti fermi ma non smantellati, giustamente continuano a lavorare un migliaio di dipendenti. Finora si è riusciti a smantellare solo il 24% e la parte più delicata, cioè la più pericolosa, degli impianti non è stata toccata.

Da che cosa dipende questo enorme ritardo?

Probabilmente le cause sono molteplici ma "all'esterno" non è dato conoscerle, perché in questa materia tutto è molto riservato. Comunque una cosa è certa: il motivo principale del tempo perso risiede nella mancata localizzazione del deposito dell'enorme quantità di rifiuti nucleari attualmente sparsa un po' alla rinfusa per tutto il Paese.

Il costo previsto per il deposito, che riguarderà solo i rifiuti meno pericolosi, è dell'ordine di tre miliardi e mezzo. Sulla localizzazione si sono persi almeno quindici anni, il tempo trascorso dal grottesco tentativo di farlo a Scanzano Jonico quando la popolazione compatta con i forconi...

Ad oggi la questione è tutt'altro che risolta. Pochi giorni fa i Ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico avrebbero dovuto comunicare le sedi selezionate per ospitare il deposito. Misteriosamente hanno rimandato tutto ancora una volta per "un paio di mesi", necessari per effettuare "ulteriori approfondimenti". In che cosa consistano questi "ulteriori approfondimenti" non è stato spiegato.

Si dice da più parti che questo slittamento è dovuto alle elezioni, che presto si terranno in alcune Regioni. Quindi se ne potrebbe dedurre che i possibili luoghi individuati per il deposito si trovino in quelle Regioni e siccome si teme giustamente che le scorie nucleari non siano gradite ...
Spero che non sia così perché voglio bene al mio Paese!

Chi prende queste ridicole decisioni in fondo considera noi cittadini un branco di sprovveduti.

Prima dichiarano solennemente che entro una tal data verranno date tutte le informazioni, poi rimandano senza spiegare il perché. Neanche un minimo di rispetto per coloro che pagano le conseguenze di queste manifeste incapacità e irresponsabilità attraverso la bolletta carissima.

Siccome non si ritiene di spiegare il perché di questi "ulteriori approfondimenti", siamo autorizzati a fare le illazioni che riteniamo più opportune. Il Foglietto, a partire dal novembre dello scorso anno, ha dedicato ben quattro articoli a questo delicatissimo tema (1, 2, 3, 4), sostenendo con chiarezza che negli studi svolti non vi era evidenza che si fosse tenuto conto adeguatamente dell'elevata pericolosità sismica del nostro territorio.

Uscito il primo articolo, mi fu fatto sapere, indirettamente, dai vertici SOGIN che una specie di consiglio scientifico aveva operato con riunioni periodiche, per considerare adeguatamente tutti i possibili aspetti critici della questione. Ma i verbali di queste riunioni, almeno per me, sono rimasti riservati e non mi è stato possibile verificare come la sismicità italiana fosse stata considerata.

In ogni caso, la comparazione fra documenti già esistenti e quelli che verranno prodotti dopo gli "ulteriori approfondimenti" farà capire che cosa è successo di tanto grave da non far rispettare i solenni impegni presi. Sempre che non venga tutto secretato!

Mi è stato anche detto che, forse, prima si sceglieranno i luoghi possibili e poi si andrà a verificarne le caratteristiche sismiche. Ma spero con tutto il cuore di aver capito male.

Spesso sento affermare che la gente è ignorante e che dice sempre no alla creazione, nel territorio dove vive, di eventuali impianti di qualunque natura essi siano.

Penso che la gente abbia tutte le ragioni di non fidarsi di istituzioni che tengono nascosti documenti pubblici e che hanno comportamenti altalenanti, in maniera ridicola e irresponsabile.

Non si dimentichi, tanto per capire con chi abbiamo a che fare, che il Ministero dello Sviluppo Economico prima avallò l'idea assurda delle operazioni di estrazione petrolifera che scatenerebbero terremoti anche a decine di km di distanza. Accortosi, poi, che così metteva in crisi tutta l'industria petrolifera nazionale, si è inventato una scappatoia, arrivata a insuperabili livelli di comicità.

Non si dimentichi neanche che si tentò di dare la responsabilità dei due sismi emiliani del 2012 a un progetto, cioè carte e idee, di un deposito di gas voluto e incoraggiato dai due Ministeri stessi e, apoteosi dell'ignoranza, attribuire colpe alle tecniche di fracking, che da noi non si pratica se non altro perché non abbiamo le rocce adatte.

Insomma, tutt'altro che chiaro quando questa penosa vicenda avrà fine.

Intanto la Francia vuole riconsegnare all’Italia i rifiuti nucleari ad alta pericolosità mandati oltralpe nel 2006 per essere riprocessati. Insieme a quelli mandati in Inghilterra, sono circa 15.000 metri cubi di scorie estremamente pericolose, per le quali non sarà sufficientemente sicuro il deposito che si sta progettando.

Che sorte avranno? Anche questo non è dato sapere forse perché noi poveri cittadini incolti potremmo impressionarci.

Intanto stiamo assistendo ad un colossale spreco di risorse pubbliche. Non sono in grado di verificarne l'attendibilità, ma un importante uomo politico anni fa mi confidò che circa un terzo del debito pubblico dell'epoca equivaleva ai costi sostenuti per entrare e poi uscire dal nucleare.

L'interessante articolo di Caporale, di cui ho parlato all’inizio, si conclude ricordando la lussuosa sede moscovita della SOGIN, con rimborsi faraonici per il personale in missione. Una notizia, questa, che non può che rallegrare lo spirito di un vecchio goliarda come me: basta con la noia della spending review! Andiamo a Mosca e ... gaudeamus igitur!

*geofisico

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