Giornale on-line fondato nel 2004

Martedì, 16 Apr 2024

"I dati disponibili non evidenziano anomalie nella sismicità nelle settimane precedenti, che possano essere collegate all’evento principale".

Questo è quanto hanno dichiarato gli esperti della Commissione grandi rischi (Cgr) dopo la scossa del 24 agosto che ha devastato Amatrice e alcuni paesi vicini. Si sono affrettati a far sapere che, nelle settimane precedenti il sisma, i dati disponibili non hanno mostrato anomalie. Dopodiché: muti!

Non hanno specificato quali dati fossero disponibili, quali strumenti di misura erano stati installati negli anni immediatamente precedenti e quali anomalie cercavano di evidenziare.

Pensando alla vicenda del terremoto del 2009 volevano intendere che non avevano osservato alcuno sciame sismico prima della scossa principale.

Un'autoassoluzione preventiva? Una giustificazione non richiesta?

Ma è assodato che uno sciame non può essere considerato un fenomeno precursore utile. Qualche volta c'è e qualche volta no. E, la maggior parte delle volte, gli sciami non si concludono con una forte scossa. Infatti, negli ultimi sette anni, abbiamo osservato decine di sciami in varie zone sismiche del Paese, che non si sono conclusi con scosse rilevanti.

Tutte cose ben note che sostenemmo a L'Aquila ma che ci vennero contestate proprio da coloro che prima del 24 agosto non han fatto niente e dopo sono diventati muti.

Con o senza anomalie, osservando le lunghe sequenze sismiche del 1979, del 1984, del 1988, del 1997-98 e del 2009 (vedere anche didascalia), c'era in tutta evidenza da aspettarsi che si sarebbe attivato, più prima che poi, il segmento appenninico colpito il 24 agosto.

Certo non una previsione in senso stretto ma una precauzione assolutamente necessaria che doveva partire con decisione e impegno proprio dagli esperti della Cgr.

Addirittura, non potevano essere escluse scosse con magnitudo fino a 7 Ricther, come quella di Avezzano nel 1915.

Era lecito pertanto aspettarsi che su suggerimento della Cgr in quell'area fossero stati installati strumenti atti a registrare ogni minima anomalia.

Lo stesso periodo silente di alcune settimane, citato nel comunicato, addirittura avrebbe dovuto essere considerato un fenomeno precursore di una scossa violenta nel quadro della dinamica complessiva del sistema.

L'attuale presidente dell'Ingv, il coordinatore della sezione sismologica della Commissione Grandi Rischi, alcuni membri della Commissione stessa sostennero che a L'Aquila si sarebbe dovuto operare in maniera molto più efficace e che loro sarebbero stati capaci di dare indicazioni utili e ben precise.

Esattamente quello che doveva essere fatto prima del 24 agosto.

Perché nel 2016, pur disponendo dei preziosi dati in figura, non hanno fatto niente di tutto quello che avrebbero fatto prima del sisma del 2009?

Dove sono i venditori di "sismografi portatili di altissime prestazioni" che "se utilizzati a L'Aquila si sarebbero potute salvare le vittime"?

Dove sono gli esperti di comunicazione che durante il processo di primo grado ci rinfacciarono le nostre lacune comunicative?

Come e cosa hanno comunicato questi esperti di comunicazione in questi sette anni sull'evidentissimo imminente pericolo di terremoti ad Amatrice e dintorni?

Dov'è lo "scienziato competente", come ama definirsi, che (ben tre anni dopo gli eventi) in una pubblicazione (Prevedibile/Imprevedibile, Ed. Rubbettino, 2015) sostiene che ben cinque mesi prima del loro verificarsi aveva previsto le scosse emiliane del 2012 semplicemente "scavando" sui dati disponibili. Perché lo "scienziato competente" non ci avvertì dell'imminenza della scossa del 20 maggio 2012?

Questo "scienziato competente" (un illuminato?) si è forse stancato di scavare? Era forse impegnato nel "garage di suo padre" a inventare aggeggini sismici miracolosi? E adesso non solo fa parte della sezione sismologica della Cgr ma è anche nel consiglio scientifico dell'Ingv!

Il processo aquilano con le assurde condanne in primo grado ha consentito loro di assurgere a posizioni di responsabilità, di far carriera! Adesso però, purtroppo per loro, non possono più dedicarsi al loro sport preferito: screditare gli altri! Sport in cui indubbiamente eccellono!

Il terremoto del 24 agosto era da considerare come una certezza all'indomani di quello di L'Aquila! Si doveva attendere qualche mese o qualche anno ma era indubbio che sarebbe avvenuto!

Già allora avrebbero dovuto proporre e stimolare un'intensa attività di osservazione e suggerire misure, magari semplici, ma efficaci di prevenzione!

Far parte della Commissione grandi rischi non è un titolo onorifico: è un'attività molto impegnativa e ci sono serie responsabilità da assumersi.

Si auspica che finalmente, dopo questa ulteriore gravissima défaillance, che si somma a quella emiliana altrettanto grave, la Magistratura intervenga! O che almeno vengano tutti rimossi, perché è in gioco la sicurezza nazionale.

Che cosa hanno fatto questi "esperti" in questi sette anni? Posso capire che nei primi tempi si siano dedicati a fare il tifo per la nostra condanna ma poi, ottenuto lo scopo, potevano interessarsi all'evidentissima imminenza di una forte scossa nel segmento appenninico rimasto fermo per decenni in mezzo a segmenti attivissimi!

Che cosa glielo ha impedito? Timidezza? Insicurezza? Chissà.

Sono morte quasi trecento persone che potevano essere salvate.

Per sua stessa definizione, la Cgr avrebbe dovuto svolgere e far svolgere sopralluoghi nei paesi ora distrutti per fornire informazioni utili alla Protezione Civile, suggerire un'adeguata implementazione delle reti di strumenti di osservazione, e, soprattutto, collaborare all'individuazione degli edifici pubblici e privati da rinforzare o addirittura da abbandonare.

E invece, niente di tutto questo! Assolutamente niente!

Il responsabile del settore sismologico della Cgr in questi ultimi anni non si è mai fatto vedere e si è ben guardato dall'esprimere pareri. Eppure, nel lontano 2011, quando fu anche nominato addirittura presidente dell'Ingv, dopo aver stabilito che "la ricreazione (della precedente gestione, ndr) era finita" e che si cominciava a far sul serio, dichiarò che nel 2009 a L'Aquila lui avrebbe saputo cosa fare e come farlo!

È rimasto un mistero cosa avrebbe fatto perché dopo circa sei mesi si è misteriosamente dimesso in fretta e furia dall'Ingv. Purtroppo per noi italiani, restò nella Cgr. Adesso si spera che abbia il buongusto di andarsene anche da lì.

Vive a Zurigo, mi dicono con passaporto svizzero, e passa molto tempo in giro per il mondo. Aveva già dato prova di sé nel 2012 quando, dopo la scossa emiliana del 20 maggio, non prese nessuna determinazione. La gente riprese le normali attività e il 29 maggio, con la seconda scossa, si ebbero 24 vittime. Poi, quando il fenomeno era evidentemente concluso, il 5 giugno successivo, immagino per farsi perdonare, previde un devastante terremoto nel Ferrarese mai verificatosi ma che ha messo in serio imbarazzo l'allora Presidente del Consiglio Mario Monti che di quella previsione si fece portavoce in diretta televisiva il 9 giugno. Già per quella prodezza doveva essere rimosso insieme ai membri della Cgr che avevano consentito un simile exploit. Addirittura, arrivò poi a dire, forse per cercare di recuperare, che i terremoti del 2012 erano stati causati dalle estrazioni petrolifere in prossimità dell'epicentro!

È normale che uno degli incarichi fondamentali per la mitigazione del rischio sismico in Italia, il Paese più sismico d'Europa, sia dato a qualcuno che non risiede in Italia?

Anche il Presidente della Commissione Grandi Rischi credo risieda in Svizzera, visto che è un fisico del Cern di Ginevra. Sicuramente avrà scoperto il bosone di Higgs, come altri due-tremila fisici in giro per il mondo, e farà il sismologo e l'ingegnere sismico nei ritagli di tempo. L'ho visto su Sky esprimere con volto sorridente e soddisfatto idee su cosa si dovrebbe fare per difendersi dai terremoti. Qualcuno dovrebbe informarlo che certe questioni sono state già assodate e risolte brillantemente da più di una quarantina d'anni! Anche se mai applicate da chi di dovere. Da lui e dai suoi colleghi ci aspetteremmo qualche progresso, qualche innovazione. Altrimenti è consigliabile il silenzio, per rispetto di coloro che hanno perso la vita e per i loro familiari. Se ne trova il tempo, rifletta piuttosto sul fatto che l'impatto di questo terremoto avrebbe potuto essere fortemente mitigato se la difesa sismica negli ultimi sette anni fosse stata affidata a persone consapevoli della sua imminenza.

Ma il personaggio più incomprensibile è l'attuale presidente dell'Ingv. Ha avuto quattro mesi di tempo per analizzare i dati in figura! Quattro mesi, e forse non li ha neanche visti! O forse non si è reso conto del loro significato!

Ho letto il cv che ha presentato per essere inserito nella "cinquina" per la nomina a presidente Ingv e non risulta alcuna esperienza di sismologia quantitativa. Praticamente, tutta la sua attività scientifica consiste in studi geologici poco utili per la comprensione della pericolosità sismica e vulcanica.

Non voglio pensar male. Penso allora che una simile nomina sia potuta accadere solo perché nel comitato che ha selezionato la "cinquina" da sottomettere al Ministro non c'erano geofisici. E la geofisica non é una disciplina che si improvvisa perché occorrono conoscenze fisiche e matematiche specifiche.

Gli sono stati attribuiti punteggi elevatissimi, non solo per le ricerche svolte, che poco hanno a che fare con la sismologia moderna, ma anche per attività manageriali nel settore geofisico. Questo è del tutto privo di senso, visto che esclusivamente all'Ingv negli ultimi trent'anni e passa si sono svolte attività tecniche e organizzative molto complesse e all'avanguardia nel mondo nei settori geofisici!

Si ricordi che l'Anvur nel valutare gli enti di ricerca per il periodo 2004-2010 classificò l'Ingv al primo posto. Questo è stato possibile grazie ad un impegno costante e molto professionale di geofisici di indubbio livello internazionale, alcuni dei quali sono stati ingiustamente umiliati, escludendoli dalla "cinquina"!
Responsabilità non certo secondaria anche del Ministro, che nella "cinquina" aveva comunque la possibilità di scegliere un eminente geofisico.

La meritocrazia dai politici viene sempre manifestata a parole ma mai applicata. Altri interessi, altre necessità guidano le scelte ... che restano "incomprensibili" e che possono provocare danni terribili!

Intanto, sembrerebbe che l'attuale presidente stia pensando di cambiare il nome all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Proporrebbe, mi dicono, "Istituto Nazionale di Geoscienze", che vuol dire tutto e niente ... Allora sì che anche un geologo potrebbe esserne il presidente ...

Anni fa è arrivato a dichiarare che ha imparato molto dal sisma aquilano, dove noi, a suo dire, eravamo stati molto "leggeri". Aveva imparato tanto da essere in grado, da allora, di prevedere i terremoti! 

Nei giorni precedenti il 24 agosto, forse era in vacanza e non ha potuto verificare le straordinarie capacità acquisite! Forse era distratto da altri interessi. Eppure, ripeto, erano disponibili dati incontrovertibili!

Incomprensibile è apparsa, poi, la sostituzione con un geologo, disposta dal presidente dell'Ingv, prima del terremoto di Amatrice, del direttore del delicatissimo Dipartimento Terremoti, un sismologo di fama mondiale, presente, peraltro, nella "cinquina" segnalata al Ministro dal Comitato di valutazione per la scelta dell'organo di vertice dell'ente di via di Vigna Murata.

Sono stati in tanti - e potremmo stilarne un lungo elenco - dell'ambiente delle scienze della terra ad approfittare del processo aquilano per mettersi in evidenza e conseguire posizioni di responsabilità. Hanno basato il loro "successo" lasciando intendere che sarebbero stati in grado non proprio di prevedere il sisma del 2009 ma di operare in modo molto più utile e costruttivo. Bene: hanno avuto l'occasione di dimostrarlo ma hanno fallito miseramente! Ora si vergognino!

Per il terremoto di Amatrice con i dati disponibili potevano essere date indicazioni tali da salvare la totalità delle vittime dai crolli.

Per chiarire subito ogni malinteso o considerazioni di persone poco informate, a conclusione di questo mio lungo l'articolo, ricordo quanto segue.

Nel processo d'appello, poi completamente confermato in Cassazione, è stato verificato che durante la riunione della Cgr del 31 marzo 2009 dichiarai che l'Aquilano è zona ad altissima pericolosità sismica e che un forte terremoto poteva verificarsi anche nel breve periodo. Su questa base il Sindaco Cialente, come solennemente testimoniò al processo di primo grado (agli atti) e dichiarò in varie interviste (reperibili), chiese, sei giorni prima del terremoto, lo stato di emergenza per L'Aquila. Il Centro, il principale giornale abruzzese, il 2 aprile, quattro giorni prima del sisma, dedicò un'intera pagina alla richiesta del Sindaco.

Perché la testimonianza del Sindaco fu ignorata nella sentenza del processo di primo grado e perché lo stato di emergenza non fu concesso, sono altre storie.

Comunque, per quanto mi riguarda, sono uscito immacolato dalla vicenda processuale aquilana. Ho ritrovato anche la serenità e, nel futuro, intendo raccontare fatti inediti del processo, sperando di dargli un senso logico.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

empty alt

Festa della Resistenza a Roma, dal 23 al 25 aprile

Dal 23 al 25 aprile, a Roma sarà ancora Festa della Resistenza. Per il secondo anno consecutivo, nella...
empty alt

Mercato immobiliare sotto stress a causa del caro mutui

Nulla di strano che uno dei capitoli dell’ultimo Outlook dedicato all’economia internazionale il Fondo...
empty alt

“Basta favori ai mercanti d’armi!”, una petizione popolare da sottoscrivere

Il 21 febbraio scorso, il Senato della Repubblica ha approvato un disegno di legge per cancellare...
empty alt

Isabella Lugosky-Karle e il Nobel negato

Il 3 ottobre del 2017, all’età di 95 anni è deceduta Isabella Lugosky-Karle, ricercatrice che...
empty alt

Nuovo censimento delle piante in Italia, in più 46 specie autoctone e 185 aliene

Secondo il nuovo censimento delle piante in Italia, che ha aggiornato i dati del 2018, sono 46 in...
empty alt

Le contraddizioni della storia e della politica

Gli anni '60 noi li ricordiamo giustamente come anni di grandi cambiamenti e di libertà; per tante...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top