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- di Enzo Boschi
"Sentire in anticipo un terremoto. Pochi secondi, ma preziosi, grazie alla forza di gravità", è il titolo di un altro articolo sui terremoti, di Elena Dusi, questa volta su Repubblica.it.
"Sentire in anticipo un terremoto. Pochi secondi, ma preziosi, grazie alla forza di gravità", è il titolo di un altro articolo sui terremoti, di Elena Dusi, questa volta su Repubblica.it.
Nel 2009 a L'Aquila, nel 2012 in Emilia e nel 2016 ad Amatrice, terremoti che hanno provocato oltre 630 vittime, migliaia di feriti, molte decine di migliaia di senzatetto con la vita sconvolta e danneggiamenti valutabili in molti miliardi di euro.
Il mattino del 3 novembre scorso, Giovanni Minoli mi ha intervistato per telefono su Radio 24 de Il Sole 24 Ore.
Recentemente è uscito Pianeta Terra. Una storia non finita, di Carlo Doglioni e Silvia Peppoloni, ed. Il Mulino. Mi sono precipitato a leggerlo perché il primo autore, mentre la macchina giudiziaria si era già messa in moto con la notifica dei degli avvisi di garanzia (uno dei quali diretto a me) per il terremoto di L'Aquila del 2009, aveva dichiarato, tra l'altro, parlando in pubblico con tanto di telecamere: "Il modello che io vi ho presentato oggi è stato fatto grazie all’esperienza dell’Aquila: prima io personalmente non lo conoscevo. Adesso mi sentirei di dire che si poteva dire che c’era, però io stesso – a parte che io non conoscevo terremoti precursori – ma non avrei potuto dire che stava per arrivare un terremoto“.
Negli ultimi cinquant’anni, con lo sviluppo dei modelli teorici e il perfezionamento delle tecniche di osservazione, la sismologia ha realizzato un eccezionale progresso nella conoscenza della Terra e dei meccanismi che producono i terremoti.
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