Emma Strada (1884-1940), la prima ingegnera d'Italia
Quel 5 settembre del 1908, la commissione di laurea lasciò una studentessa in trepidante attesa per ben un’ora perché non sapeva se laurearla “ingegneressa” o “ingegnere”.
Quel 5 settembre del 1908, la commissione di laurea lasciò una studentessa in trepidante attesa per ben un’ora perché non sapeva se laurearla “ingegneressa” o “ingegnere”.
Definita “la regina della scienza ottocentesca”, Mary Somerville (1780-1872) può essere considerata l’ultima delle grandi scienziate dilettanti. Fu maestra di Ada Byron e fece opera di divulgazione descrivendo e spiegando lo stato delle scienze con un linguaggio chiaro e comprensibile ad un lettore di media cultura.
Allievo della Scuola normale superiore tra il 1910 e 1914, professore di letteratura italiana dal 1925 alla facoltà di magistero di Firenze e dal 1934 alla facoltà di Lettere di Pisa, dal 1943 al 1948 direttore della stessa Scuola normale superiore, fondatore della rivista Belfagor nel 1948, Luigi Russo è stato tra i più lucidi e penetranti protagonisti della vita culturale italiana del secolo scorso.
Vittoria Chierici ha dedicato a Ipazia D’Alessandria un quadro che è anche un vestito. Il dipinto scende fino a terra lasciando intravedere la stoffa grezza. Fa immaginare la filosofa che, “gettandosi addosso un mantello e uscendo in mezzo alla città, spiega pubblicamente a chiunque voglia ascoltarla le opere di qualsiasi filosofo”, come scrive Morris Kline, in "Storia del pensiero matematico" (1999).
Nella bella vetrata della biblioteca del Vassar College di Poughkeepsie (NY), la prima università femminile negli Stati Uniti, è raffigurata una giovane donna, la prima dottora in filosofia.
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