Il razzismo è esecrabile certo, e chi parla di razze è, quantomeno, un nostalgico con pochi fondamenti nella realtà, come ricorda a ogni pie’ sospinto il bon ton della conversazione pubblica. Perciò è sempre più misteriosa la ragione per la quale, negli Stati Uniti, esista un notevole gap fra le paghe orarie dei lavoratori bianchi e quelle dei lavoratori di colore.
Gli economisti della Fed di San Francisco ci hanno messo le migliori intenzioni per spiegare questa differenza che, per i lavoratori maschi pesa circa cinque dollari sulla paga oraria media reale, e prosegue almeno dal 1979.
In sostanza, le retribuzioni per i neri sono un quarto più basse di quelle dei bianchi. Gli osservatori hanno scomodato tutte le spiegazioni che offre l’economia: le differenze territoriali, quelle di istruzione, la diversa quota di lavori part time e persino l’età o l’industria di riferimento.
Ma ciò che hanno osservato con sconcerto è stata la crescita costante nel tempo dell’istogramma rosso, quello che bolla come unexplained – senza spiegazione – tale differenza e che ormai pesa una buona parte di questo gap. Inspiegabile, visto che le razze non esistono e nessuno oggi si può sospettare di praticare il razzismo.
Nessuno, a parte il denaro.
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giornalista socioeconomico - Twitter @maitre_a_panZer