Menagrami e iettarori possono stare tranquilli: augurare la morte a qualcuno non è reato
La V sezione penale della Corte di Cassazione, con una recente decisione (n.41190 del 2014), ha annullato senza rinvio per insussistenza del fatto una sentenza con la quale il Tribunale di Cassino in funzione di giudice di appello aveva confermato la pronuncia di primo grado in virtù della quale due persone erano state condannate perché riconosciute colpevoli dei reati di ingiuria e minaccia, con l’obbligo anche di risarcire il danno.