E’ legittimo il licenziamento del lavoratore che non adempie alle indicazioni del superiore e si rende protagonista di un acceso diverbio, con tanto di ingiurie, in presenza di altri colleghi.
A stabilirlo, dopo una sentenza del Tribunale, favorevole al lavoratore, e quella in Appello, contraria, è stata la Corte di Cassazione – Sezione Lavoro – con sentenza n. 22611 del 5 novembre 2017.
Per i Giudici della Suprema Corte, in caso di licenziamento per giusta causa, ai fini della proporzionalità tra fatto il addebitato e il recesso, viene in considerazione ogni comportamento che, per la sua gravità, sia suscettibile di scuotere la fiducia del datore di lavoro e di far ritenere che la continuazione del rapporto si risolva in un pregiudizio per gli scopi aziendali, dovendosi ritenere determinante, a tal fine, l'influenza che sul rapporto di lavoro sia in grado di esercitare il comportamento del lavoratore che denoti una scarsa inclinazione ad attuare diligentemente gli obblighi assunti, non conformando il proprio comportamento ai canoni di buona fede e correttezza.
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