A quasi un anno dalla nomina di Giorgio Alleva alla presidenza e a quattro mesi dall’arrivo in via Balbo del nuovo direttore generale, l’Istat continua a tergiversare sulle problematiche del personale, in particolare, sulle modalità di costituzione e di distribuzione del fondo per il salario accessorio, che dal 2011 segnano il passo.
L’annuncio è di quelli che lasciano basiti. Se non fosse stato dato dai due uomini più potenti della ricerca pubblica italiana, difficilmente ci avremmo creduto.
Domani i sindacati del Crea (ex Cra-Inea) sono convocati per discutere del Piano triennale di rilancio e razionalizzazione dell’attività dell’ente elaborato, a norma di legge, dal commissario, Salvatore Parlato.
Dopo la notizia, data dal Foglietto la scorsa settimana, del disavanzo di competenza che per due esercizi consecutivi ha contrassegnato il bilancio dell’Ingv, con tutte le conseguenze previste dalla legge, nuove nubi si addensano sul sacro tempio della vulcanologia e della geofisica.
Giorgio Alleva è il quarto presidente dell’Istat che prova a realizzare a Roma la sede unica dell’ente.
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