Tra i venti punti all’ordine del giorno del cda del Cnr del 3 febbraio scorso, tre non hanno ottenuto il disco verde dal consesso, che ha deciso di rinviare per maggiori approfondimenti.
Il primo, riguarda le procedure per il rinnovo del Consiglio scientifico; il secondo, relativo all’accreditamento presso l’ordine degli avvocati di Roma dei legali dipendenti Cnr (di cui ci occuperemo in un prossimo numero); il terzo, che appare il più significativo, ha ad oggetto un’operazione immobiliare di 2,8 milioni di euro (comprese le spese notarili) tra l’ente di piazzale Aldo Moro e l’Università Federico II di Napoli (Unina), per l’acquisizione di un diritto di superficie.
Risulta al Foglietto che sia sul secondo che sul terzo dei provvedimenti messi in stand by dal cda vi erano stati, in precedenza, rilievi (negativi) sostanziali da parte dei collegio dei revisori dei conti.
In particolare, sull’operazione immobiliare - finalizzata all’acquisto del diritto di superficie degli spazi di proprietà dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ubicati nel capoluogo campano, in via De Amicis, presso il complesso di Scienze Biotecnologiche, destinati ad accogliere l'Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni (Icar-Cnr), la cui sede principale oggi è a Rende (Cosenza) - l’organo di controllo interno, dopo aver esaminato una relazione della direzione generale, alla quale era allegato anche il testo dell’atto notarile che il presidente dell’ente di piazzale Aldo Moro avrebbe dovuto sottoscrivere, aveva evidenziato, in primis, che la stessa relazione risultava mancante della prescritta autorizzazione da parte del ministero dell’economia, essendo il Cnr inserito nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione.
In secundis, i revisori hanno rilevato la mancanza di un altro documento, anch’esso indispensabile, vale a dire la dichiarazione di congruità del prezzo concordato tra le parti, il cui rilascio compete ex lege all’Agenzia del Demanio.
Di fronte a tale deficit documentale, il cda ha saggiamente deliberato di rinviare ad altra seduta l’esame della proposta, anche se, da indiscrezioni, risulta che la dirigenza del Cnr abbia fissato un appuntamento con un notaio di Napoli per il 18 febbraio prossimo, dopo una riunione che lo stesso cda dovrebbe tenere nella medesima giornata.