Nei giorni scorsi, l’Erc (European Research Council) ha pubblicato i nominativi dei 277 scienziati, di 29 diverse nazionalità, i cui progetti di ricerca, a seguito di procedura comparativa tra i 1953 pervenuti, sono stati premiati con i prestigiosi «advanced grants».
In totale, si tratta di 647 milioni di euro (2,3 pro capite), che gli scienziati potranno utilizzare in laboratori anche di paesi diversi dal loro, per realizzare i rispettivi progetti di ricerca.
L’Italia, per numero di «grants» si è classificata al 3° posto, alle spalle di Germania e Inghilterra, entrambe con 47 progetti premiati.
Vi è da dire, però, che 7 dei 26 progetti presentati da scienziati italiani e premiati dall’Erc verranno sviluppati in laboratori di ricerca stranieri, mentre solo un ricercatore straniero, il norvegese Arnstein Aassve, svolgerà i suoi studi demografici alla Bocconi di Milano.
Oltre alla Bocconi (con 3 ricercatori premiati), figurano la Fondazione Telethon (con 2), Sapienza – Università di Roma (con 2), il Politecnico di Milano (con 2), e, rispettivamente con uno: il Consiglio nazionale delle ricerche, le Università di Bologna, Federico II di Napoli, Milano, Tor Vergata, Udine, Verona nonché l’Istituto europeo di oncologia, la Scuola internazionale superiore di studi avanzati e il Laboratorio europeo di spettroscopie non lineari.
Stupisce che il Cnr, che ha in organico circa 4000 ricercatori, abbia ottenuto un solo riconoscimento.