Assolti perché il fatto non sussiste. Il Tribunale di Roma, il 15 aprile scorso, ha fatto cadere tutte le accuse a carico di imprenditori ed ex funzionari del ministero delle Politiche agricole.
Tra di essi Giuseppe Ambrosio, già capo di gabinetto del ministero ai tempi di Luca Zaia e Giancarlo Galan e direttore generale del Cra in carica l’11 dicembre del 2012, quando la Procura di Roma ordinò l’arresto di 11 persone, tra le quali lo stesso Ambrosio, per un presunto giro di corruzione legato ad alcuni appalti del ministero delle Politiche agricole.
Il pm aveva chiesto condanne da 3 a 9 anni di reclusione per gli imputati che il Tribunale, dopo 4 ore di camera di consiglio, ha invece assolto con formula piena. Nell’inchiesta erano finiti 37 indagati, 7 di questi sono giunti a processo con rito immediato, dopo aver passato 4 mesi in carcere.
«Il Tribunale ha riconosciuto la linearità del nostro comportamento e che abbiamo servito con diligenza e onestà lo Stato. È stata così restituita dignità e onorabilità alla mia famiglia, ma anche, a mio parere, all'istituzione per cui lavoro, il Ministero delle politiche agricole». Questa la dichiarazione di Giuseppe Ambrosio - riportata dall’Informatore Agrario - subito dopo la lettura della sentenza di assoluzione.