A due mesi e mezzo dalla pubblicazione dell’avviso di chiamata pubblica per la presidenza dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e ad un mese e mezzo dalla scadenza del termine per la presentazione delle candidature, la ministra Giannini non ha ancora firmato il decreto di nomina del nuovo presidente dell’Ingv.
Eppure, stando ai rumors, da una decina di giorni il Comitato di selezione, coordinato dallo scienziato Lamberto Maffei, avrebbe consegnato la rosa dei 5 nominativi tra i quali la titolare del Miur - tenendo conto della valutazione dei singoli aspiranti effettuata dello stesso Comitato - dovrà fare la scelta, che è molto attesa in via di Vigna Murata.
Intanto, l’ente continua ad avere un presidente in regime di prorogatio che, come noto, consente allo stesso di adottare atti di ordinaria amministrazione nonché atti urgenti e indifferibili con indicazione specifica dei motivi di urgenza e indifferibilità, per un periodo non superiore a 45 giorni, termine che andrà a scadere tra un paio di settimane, con la conseguenza che – in assenza della nomina – si avrebbe la decadenza dall’incarico dell’attuale presidente.
Per i soliti dietrologi, alla luce della speditezza con la quale la ministra ha effettuato le precedenti nomine negli enti di ricerca (al Cnr, addirittura qualche giorno prima che scadesse il mandato di Nicolais), il ritardo per l’Ingv potrebbe denotare una qualche difficoltà, forse politica, nella individuazione del successore dell’attuale presidente o forse legata a un'inchiesta della magistratura, di cui dà notizia questa mattina un articolo del Fatto Quotidiano.it.