Con sentenza depositata il 5 ottobre 2016 n.382, la Sezione prima giurisdizionale centrale di appello della Corte dei conti, confermando la precedente sentenza n.358 del 2013 della Sezione giurisdizionale per il Lazio, ha condannato Sergio Vetrella a risarcire all’Agenzia spaziale italiana (Asi), di cui è stato Commissario e Presidente, la somma di 427.671,75 euro, oltre a interessi legali e spese di giudizio.
Motivo della condanna è stata la decisione – di cui, per i giudici contabili, il Vetrella porta tutta intera la responsabilità, avendo omesso di interessare il Consiglio di amministrazione dell’Agenzia – di cambiare la localizzazione della nuova sede dell’Agenzia stessa, rendendo del tutto inutile l’elaborato tecnico commissionato e già in larga parte pagato all’arch. Fuksas per la progettazione della sede nel luogo originariamente stabilito, ossia l’area demaniale della ex Caserma Montello in Roma, tra via Guido Reni e via Masaccio.
L’avvio della nuova iniziativa, che avrebbe comportato una maggiore spesa (stimata ab origine in 27 milioni di euro) e implicato l’abbandono del progetto in gran parte già realizzato dal Fuksas, senza tener conto appunto delle risorse impegnate e dell’avanzato iter burocratico e tecnico della pratica, è stato senza mezzi termini stigmatizzato dalla magistratura contabile come “un comportamento del tutto autonomo e immotivato, oltre che illegittimo essendo egli (il Vetrella, ndr) privo della specifica competenza”.
Per completezza, si deve precisare che l’addebito di cui alla condanna del Vetrella corrisponde soltanto all’ultima quota del complessivo importo di 1.227.746,45 euro (di cui 800.074,70 già erogati nell’ottobre 2001 e per tale motivo ormai coperti da prescrizione) che era stata pagato nel 2008, a seguito di transazione, all’arch. Fuksas, a saldo di quanto dovutogli per l’incarico di progettazione di cui sopra.