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Lunedì, 20 Mag 2024

La sezione controllo enti della Corte dei conti, lo scorso 27 aprile ha depositato la Relazione sulla gestione finanziaria 2014 dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), ente pubblico di ricerca istituito dal d.lgs del 5 giugno 1988, n. 204, con il compito di promuovere, sviluppare e diffondere la ricerca scientifica e tecnologica applicata al campo spaziale e aerospaziale, opera sulla base di un piano triennale delle attività, aggiornato annualmente in coerenza con il Programma Nazionale della Ricerca, con gli indirizzi del Parlamento e del Governo in materia spaziale, con il Piano Aerospaziale Nazionale, nonché nel quadro dei programmi dell’Esa (European Space Agency).

Il rendiconto relativo all’esercizio 2014, esaminato dalla magistratura contabile, evidenzia, in sintesi, le seguenti risultanze gestionali: un avanzo finanziario di competenza di euro 87.692.273 (nel 2013 un disavanzo pari a 140.209.767 euro); un avanzo di amministrazione di euro 261.990.927, aumentato di 98.929.588 euro rispetto al precedente esercizio (+60,67 per cento); un risultato economico positivo di euro 71.180.292 (nel 2013 un disavanzo pari a 233.708.669 euro); un patrimonio netto di euro 624.785.499 (nel 2013 era stato pari a 553.605.207 euro).

Le entrate correnti registrano un incremento del 3,51, mentre le spese correnti subiscono una flessione del 28,39 per cento. Il costo del personale diminuisce del 2,67 per cento rispetto al 2013 ed incide per il 3,94 per cento sul totale della spesa corrente.

Nel 2014, si legge nel documento della Corte, l’Agenzia ha sospeso l’erogazione dell’indennità di direzione di cui all’art. 22 del Dpr n. 171/1991 a tecnologi non aventi titolo alla percezione dell’indennità medesima e che l’Avvocatura dello Stato ha invitato l’ente al recupero delle somme indebitamente erogate.

Le spese per gli Organi hanno subito una flessione del 18,76 per cento, includendo anche il nuovo Organismo indipendente di valutazione.

La gestione dei residui attivi, atteso l’incremento dei medesimi del 34,76 per cento, deve essere oggetto - ad avviso della Corte - di un più attento monitoraggio per accertarne la loro effettiva esigibilità.

Per i giudici contabili, poi, le anticipazioni in “conto sospeso”, per missioni al personale ed agli Organi, per depositi e cauzioni provvisorie, allocate tra le partite di giro, dovrebbero essere invece collocate, in entrata e in uscita, in un titolo del bilancio, destinato alla movimentazione fondi.

Gli impegni totali per programmi nazionali e per l’Esa, che rappresentano circa l’86,69 per cento della spesa complessiva dell’Agenzia, hanno evidenziato una flessione del 31,92 per cento, dovuta alla necessità di un ridimensionamento della spesa corrente. Nel 2013, tali impegni costituivano il 94,65 per cento della spesa complessiva dell’Agenzia.

Con riguardo alla gestione delle basi dell’Agenzia, quella di lancio di palloni atmosferici di Trapani-Milo ha cessato definitivamente di esistere dal 15 gennaio 2014; mentre per la base di Malindi – scrive la Corte - appare opportuno definirne le linee di sviluppo dell’attività, tenendo conto del rapporto risorse e costi, con la predisposizione di un piano più razionale per la gestione delle piattaforme, al fine di una migliore definizione delle previsioni di spesa e dell’inquadramento giuridico del personale kenyano operante presso la base stessa.

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