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Giovedì, 02 Mag 2024

Il 20 aprile scorso, otto senatori del Movimento 5 Stelle (primo firmatario, Nicola Morra) hanno formalizzato la presentazione in Commissione 7^ Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport di Palazzo Madama di una interrogazione a risposta orale, contenente una richiesta di chiarimenti sulle ragioni che hanno portato la ministra Stefania Giannini a nominare il professor Massimo Inguscio alla presidenza del Consiglio nazionale delle ricerche, nonostante altri candidati avessero ottenuto punteggi complessivi più elevati da parte del Comitato di selezione.

L'iniziativa dei senatori  sdel M5S è stata citata in un articolo apparso ieri sul Fatto Quotidiano.it.

Di seguito, il testo integrale dell’atto di sindacato ispettivo presentato dai senatori del Movimento 5 Stelle.

 

MORRA, SANTANGELO, ENDRIZZI, CRIMI, MORONESE, CAPPELLETTI, GIARRUSSO, DONNO - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che:

il 18 dicembre 2015 è stato pubblicato sul sito web del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca l'avviso di chiamata pubblica alla candidatura per la presidenza del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR);

con decreto ministeriale, protocollo n. 0000055 del 15 febbraio 2016, il Ministro in indirizzo ha nominato, a far data dal 20 febbraio 2016 e per un quadriennio, presidente del CNR il professor Massimo Inguscio;

tale nomina, come si legge nel decreto, è stata disposta considerando la "rosa" dei candidati, contenuta nel verbale datato 8 febbraio 2016 e trasmesso il 9 febbraio al Ministero dal comitato di selezione nominato ad hoc e visti i curricula vitae dei medesimi, e, in particolare, tenendo conto delle valutazioni effettuate in precedenza dal comitato stesso;

da un articolo del 7 aprile 2016, pubblicato sul "Foglietto della Ricerca", notiziario on line del sindacato Usi (Unione sindacale italiana) Ricerca, a firma del professor Enzo Boschi, dal titolo "Presidenza Cnr. Sorpresa: il vincitore non è arrivato primo", si apprende che a seguito di accesso agli atti, effettuato dallo stesso Boschi che aveva partecipato alla selezione, dal citato verbale sarebbe emerso che la rosa dei 5 candidati proposti al Ministro, dopo la valutazione delle competenze scientifiche e gestionali, era composta da Vincenzo Barone, Francesco Sette, Adriana Albini, Roberto Danovaro e Massimo Inguscio;

il candidato Barone veniva giudicato in possesso di "eccellenti competenze scientifiche ed eccellenti competenze gestionali", con il punteggio complessivo di 95 su 100;

il candidato Sette veniva giudicato in possesso di "eccellenti competenze scientifiche ed eccellenti competenze gestionali", con il punteggio complessivo di 92 su 100;

i candidati Albini, Danovaro e Inguscio venivano tutti e tre giudicati in possesso di "competenze scientifiche molto buone ed esperienze gestionali molto buone" ed ottenevano l'identico punteggio complessivo di 86 su 100;

considerato infine che a giudizio degli interroganti la nomina del professor Massimo Inguscio alla presidenza del CNR è frutto di una svista oppure della precisa volontà di nominare al vertice del più grande e prestigioso ente di ricerca del Paese, che assorbe risorse pubbliche per circa un miliardo di euro all'anno, un candidato di terza scelta,

si chiede di sapere:

se quanto riportato nell'articolo di stampa citato corrisponda al vero;

quali siano le ragioni per le quali, contrariamente a quanto riportato nel decreto di nomina del professor Inguscio a presidente del CNR, il Ministro in indirizzo non abbia tenuto conto della valutazione effettuata dal preposto comitato di selezione, anche in considerazione del fatto che, a parere degli interroganti, tale nomina può risultare offensiva e mortificante non soltanto per gli scienziati che hanno ottenuto giudizi e punteggio di gran lunga migliori del presidente prescelto, ma anche per l'intero comitato di valutazione che ha visto totalmente ignorate le proprie valutazioni.

(3-02793)”.

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