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Venerdì, 03 Mag 2024

All’Ingv, è proprio il caso di dirlo, ormai non ci si stupisce più di niente.

Un sistema di vertice che, seppur scaduto da settimane, continua a programmare il futuro dell'ente, continua a scrivere in dorata solitudine i documenti di programmazione (Piano Triennale di Attività), formula piante organiche, decide tematiche e profili di concorsi da lasciare a futura memoria.

Tutto ciò senza uno straccio di confronto e senza il coinvolgimento di molti dei dirigenti di ricerca che dell'Ingv hanno fatto la storia.

Ad esempio, i profili per "l'assunzione a tempo indeterminato di giovani studiosi di elevato livello scientifico" sono stati definiti dal Direttore della Struttura Vulcani, Paolo Papale, e dal Direttore della Struttura Terremoti, Claudio Chiarabba, non senza approssimazione e con una tempistica impressionante.

Ciò ha causato non pochi malumori. Il Direttore Papale ha fornito immediatamente spiegazioni, sostenendo che per la definizione dei profili erano stati “sentiti” i Responsabili delle Linee di Attività della Struttura Vulcani ed i Direttori di Sezione. Ma, quando si è cercato riscontro, si è scoperto che il “sentito” era proprio “ad litteram”. Infatti, i responsabili delle linee di attività erano stati sentiti telefonicamente nel tardo pomeriggio del giorno stesso della scadenza di presentazione delle candidature, ed i Direttori di Sezione (sicuramente degni di maggiore importanza) erano stati sentiti in meno di un minuto, durante il coffee-break di un convegno, come candidamente ammesso durante l’Assemblea del Personale da Eugenio Privitera, Direttore dell’Osservatorio Etneo.

Nessuno si sarebbe accorto che il Direttore Papale ha proposto come prima tematica “Modellazione fisica e matematica e simulazione numerica delle dinamiche magmatiche e vulcaniche, e quantificazione della pericolosità dei fenomeni vulcanici”, che a noi sembra la medesima tematica dell’altamente contestato concorso “Modellazione Dinamica dei processi vulcanici e valutazione della loro pericolosità” del 2010, dove lo stesso Papale era presidente della Commissione esaminatrice.

Il succitato concorso - come molti ricorderanno - è stato più volte oggetto di critica a tutti i livelli.

Infatti (i) l’80% dei partecipanti ha abbandonato l’aula subito dopo la lettura delle tracce, (ii) il concorso è stato fortemente disapprovato dal Collegio di Struttura dell’Osservatorio Etneo, (iii) è stato oggetto di più di una lettera di chiarimenti del personale inviata sia all’allora Presidente Ingv, Enzo Boschi che al successivo Presidente, Domenico Giardini, (iv) ed è stato anche oggetto di discussione sia del Consiglio Direttivo del 21 ottobre 2010 che del successivo del 23 aprile 2011, in occasione del quale l’allora presidente in carica, Boschi (che di lì a poco avrebbe lascito la carica), illustrava “la delicata situazione che si era creata a proposito dell’espletamento del concorso di cui all’ordine del giorno, nonché di un concorso che si è svolto parallelamente a 4 posti di ricercatore nel settore della Vulcanologia”. Lo stesso Boschi precisava altresì che “un vincitore avrebbe ben 8 pubblicazioni in comune con un membro della commissione di concorso” e che, pertanto, sarebbe stato richiesto un parere pro veritate allo studio legale convenzionato con l’Istituto.

Ma, come è spesso accaduto nella storia dell’Ingv, alla fine i vincitori di quel concorso sono stati assunti senza colpo ferire.

Oggi lo stesso Papale - che è nella rosa dei candidati a Direttore di Struttura per una eventuale riconferma ed è il Responsabile del CPV (Centro di Pericolosità Vulcanica), incarico che comporterebbe una manifesta incompatibilità con quello di Direttore della Struttura Vulcani - propone ancora la stessa tematica di cui si è detto all'inizio, confidando, forse, nella disattenzione dei suoi interlocutori.

A dimostrazione della disattenzione e della “memoria corta” di chi attualmente dirige l’Ingv, proprio ieri si è tenuta una riunione straordinaria del Personale dell’Osservatorio Etneo, durante la quale, sempre con un candore grottesco, il Direttore Privitera ha affermato di aver commesso un errore - non prestando la dovuta attenzione alle mail dei Direttori di Struttura Papale e Florindo, con le quali gli si chiedeva di avanzare proposte di candidatura per la chiamata diretta di ricercatori per meriti eccezionali, in attuazione del DM 12/05/2016 MIUR n.305 - e quindi di non aver presentato alcuna candidatura.

E’ incredibile ma è così.

Ancora più assurda è la proposta formulata in sede assembleare dallo stesso Privitera, forse alla ricerca di consenso, cioè quella di lasciare al personale la responsabilità di formulare i profili per i posti da bandire, utilizzando i fondi del turnover 2014-2016, assicurando da subito non solo la condivisione delle proposte che dovessero arrivare ma impegnandosi a rappresentarle nella riunione dei direttori di Sezione e di Struttura, che si terrà a breve sul tema.

L'iniziativa è parsa uno slancio di democrazia tardivo e inaspettato, che forse potrebbe avere a che fare con l’imminente scadenza del suo mandato.

Ma la disattenzione non è chiaramente solo del Direttore dell’Osservatorio Etneo. E' sorprendente, infatti, come il Direttore Papale non si sia accorto della “svista”. Proprio lui, che dovrebbe ben conoscere il valore del personale che concorre a valorizzare la sua Struttura Vulcani, non si è chiesto come mai non fosse pervenuta nessuna candidatura da Catania.

Ma anche i componenti del CdA dell'ente eletti dalla comunità di riferimento, i Dottori Pino e Selvaggi, non si sono affatto sorpresi della assenza nella lista delle candidature di ricercatori precari delle cosiddette “sezioni monitoranti”.

Alla fine, la lista è composta di 13 nomi, di cui solo 5 sono oggi contrattisti dell’INGV.

A nostro avviso, sarebbe stato meglio estendere le candidature anche ai tanti precari altamente titolati dell’INGV, o magari non includerne affatto, vista l’esiguità dei fondi a disposizione (meno di 800.000 Euro per tutti gli EPR). Sempre che non si voglia sfruttare la graduatoria che verrà stilata dal ministero per reclutare personale precario con propri fondi, cosi come disposto dall’articolo 13 dal decreto legislativo 31 dicembre 2009, n. 213, e cioè per “Chiamata diretta su risorse proprie con Avviso MIUR” (vedi circolare n. 35 del 9 novembre 2015), di fatto mettendo alcune persone su una tranquilla corsia preferenziale.

Non osiamo ipotizzare che gli autori della lista abbiano in mente una strategia così ingegnosa.

Nessun effetto hanno sortito le pronte e immediate dimissioni di un referente di GdR – Gruppo di ricerca della Struttura Vulcani – che le ha così motivate:“fintanto che questioni importanti verranno gestite nel modo che si evince … [omiss] ..., non mi sento di rivestire, all'interno di questo ente, un qualsiasi ruolo che vada al di là dell'attività di ricerca”.

Ignorando l'invito del Presidente dell'ente, Carlo Doglioni, che aveva raccomandato a tutti i responsabili di porre la massima attenzione sull’argomento, ancora una volta la Dirigenza dell’INGV è stata quantomeno “disattenta”, tanto che viene da chiedersi: “Ma ci fa o ci è?”.

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Coordinatore nazionale Usi-Ricerca/Ingv

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