Redazione
Da mesi un fitto mistero avvolge l’Ufficio Istat di Ancona. Diversi scatoloni, ben sigillati, fanno bella mostra dallo scorso febbraio al centro del corridoio. Cosa contengono? Non è dato saperlo.
C’è chi giura che racchiudano apparecchiature informatiche formato cm. 80X80, da montare in armadi i cui ripiani però sarebbero 60X60. Ma è solo una ipotesi.
Sta di fatto che la circolazione pedonale all’interno dell’Ufficio, già difficile per la presenza degli ingombranti involucri, è ulteriormente peggiorata nei giorni scorsi, dopo il montaggio, al centro della stanza riunioni, di un maxi schermo da 165 cm. (modello pub irlandese), che ha preso il posto del sistema di video conferenza. Quest'ultimo è stato "posteggiato", manco a dirlo, accanto ai “misteriosi scatoloni”.
Una, se pur tardiva, soluzione del problema non sembra all’orizzonte, ora che l’Ufficio, non si sa bene perché, ha perso autonomia, diventando una sorta di protettorato dell’Ufficio Istat di Bologna.
Degli scatoloni, comunque, gli impiegati han piene le scatole.