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- di Sara Sesti
Le donne hanno spesso aperto nuove strade nella scienza, salvo poi essere emarginate man mano che i settori in cui eccellevano ottenevano prestigio e investimenti.
Le donne hanno spesso aperto nuove strade nella scienza, salvo poi essere emarginate man mano che i settori in cui eccellevano ottenevano prestigio e investimenti.
Oggi verrà assegnato il Premio Nobel per l’Economia 2024. Lo scorso anno, il prestigioso riconoscimento è stato conferito a Claudia Goldin “per aver identificato i fattori chiave che influenzano le differenze di genere nel mercato del lavoro, offrendo la prima analisi completa su salari e partecipazione femminile nel corso dei secoli. Le donne sono storicamente sotto rappresentate nel mercato del lavoro globale e, quando occupate, guadagnano meno rispetto agli uomini”.
Il 7 ottobre si aprirà la settimana dei Premi Nobel 2024, che inizierà come da tradizione con l’assegnazione del Nobel per la medicina.
Ci si domanda spesso come abbiano potuto contribuire alla scienza le studiose vissute prima della metà dell’Ottocento, quando l'accesso delle donne alle università era ancora precluso.
Fin dall’antichità le donne di scienza si sono dedicate con trasporto e dedizione alla divulgazione del sapere, realizzando traduzioni e compilando manuali. Questa attività è altrettanto importante della ricerca perché amplia cultura e consapevolezza, indispensabili per una scienza umana.
Frances Arnold, nata nel 1956 a Edgewood, Pennsylvania, ha frequentato l’Allderdice High School di Pittsburgh, diplomandosi nel 1974. Già da giovane, si è distinta per il suo spirito indipendente: ha viaggiato in autostop fino a Washington per protestare contro la guerra del Vietnam e si è mantenuta da sola lavorando come tassista e cameriera in un jazz club.
Zeynep Fadıllıoğlu è nata a Istanbul nel 1955, figlia di una delle grandi famiglie della borghesia laica.
Primatologa ed etologa, ha rivoluzionato lo studio dei primati introducendo il concetto di “cultura animale” e ha modificato profondamente la concezione dei ruoli sessuali nell’evoluzione umana.
Lo sviluppo di un farmaco o di un vaccino pone delle questioni non soltanto dal punto di vista medico, ma anche dal punto di vista etico e legale. La pandemia ha riportato sotto riflettori tutti i difetti dell’attuale politica di produzione dei farmaci, in cui il potere è tutto nelle mani delle grandi industrie farmaceutiche.
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