Redazione
“Con riferimento all'articolo apparso a pag. 20 di Repubblica di oggi, 11 ottobre 2001, dal titolo "Censimento caos, il mea culpa dell'Istat", a firma di Fabio Tonacci, devo segnalare
che per il Censimento della popolazione del 2001 lo Stato assegnò all'Istat 582 miliardi di vecchie lire, come emerge dal rendiconto dello stesso ente dell'anno 2001. Per il Censimento in corso, l'onere a carico dell'erario è stato di 590 milioni di euro, esattamente il doppio. Ne consegue che l'incremento rispetto a dieci anni fa non è stato di 100 milioni di euro, come sostenuto dall'articolista, ma di quasi 290. Rocco Tritto - Usi/RdB”.
Questo il testo della precisazione, inviata alla “Redazione lettere” del quotidiano La Repubblica, che purtroppo non è stata pubblicata. Il giornale diretto da Ezio Mauro ha perso un’occasione per dimostrare che a volte si può anche sbagliare. Basta darne atto. Ma così non è stato.