di Ivan Duca
Anche se a Cosenza la mobilitazione dei cittadini e delle istituzioni è più che mai attiva, continua lo smantellamento strisciante da parte del Cnr dell’Istituto di scienze neurologiche (Isn), fino a ieri autentico centro di eccellenza e fiore all’occhiello dell’ente di piazzale Aldo Moro.
Come molti ricorderanno, la vicenda, portata alla ribalta dal Foglietto, ha avuto inizio a settembre dello scorso anno quando, inopinatamente, Giuseppe Scopelliti (Pdl), governatore della Regione Calabria, revocò la convenzione per l’erogazione da parte dell’Isn di prestazioni diagnostiche di laboratorio e di diagnostica per immagini.
La decisione di Scopelliti, che di fatto metteva in ginocchio l’Isn, così spianando la strada a uno scellerato progetto di dissolvimento dell’istituto per trasferirlo in parte presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, lasciò del tutto indifferenti i vertici del Cnr ma provocò l’immediata reazione della gran parte del personale scientifico e tecnico dell’istituto, delle forze politiche locali, del sindacato Usi-Ricerca, della Chiesa e, soprattutto, di migliaia di cittadini del cosentino, tutti in difesa di un centro pubblico di ricerca di eccellenza - all’avanguardia in Europa - e con esso di migliaia di pazienti affetti da malattie quali sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica, Alzheimer, nonché malattie cerebrovascolari e neuropatie periferiche su base genetica, che annualmente ricevevano oltre 8000 prestazioni diagnostiche altamente specialistiche. Ora, a distanza di un anno, l’incredibile storia è approdata in Parlamento.
Il battagliero e instancabile senatore Elio Lannutti dell’Italia dei Valori, lo scorso 11 settembre, con una dettagliata interrogazione rivolta al presidente del consiglio e al ministro dell’istruzione, università e ricerca, ha ricostruito minuziosamente le incredibili vicissitudini che hanno caratterizzato la vita dell’Isn in questo ultimo anno, a seguito del provvedimento adottato da Scopelliti, chiedendo al governo il ripristino del corretto funzionamento dell'importante Istituto del Cnr che, sottolinea, è un ente in gran parte finanziato con risorse della collettività.
L’auspicio è che l’iniziativa del sen. Lannutti serva anche a scuotere i nuovi vertici del Cnr, Nicolais in testa, il quale a fronte di due specifiche richieste di incontro sull’importante argomento, avanzate dall’Usi, non si è degnato di dare alcun riscontro, seppure negativo. Con ciò contravvenendo - dicono al sindacato - alle più elementari regole delle buone maniere.
Ma forse - chiosano i sindacalisti dell’Usi - tra impegni scientifici, politici e di ... giardinaggio nella sua casa di Ercolano, di tempo per occuparsi dell’Isn Nicolais proprio non ne ha.