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Sabato, 06 Lug 2024

di Ivan Duca

Ci sono voluti ben cinque articoli del Foglietto perché il presidente del Cnr, Luigi Nicolais, si “svegliasse” da un lungo torpore e, dopo aver preso carta e penna, revocasse finalmente l’incarico di direttore facente funzioni dell’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa) dello stesso Cnr, improvvidamente conferito dallo stesso Nicolais il 17 settembre scorso al professor Ario Ceccotti, che per dieci anni ne era stato direttore pleno jure.

La defenestrazione è stata disposta dal presidente del Cnr con un provvedimento datato 31 ottobre e con effetto 1° novembre. Contestualmente, lo stesso Nicolais con altro provvedimento ha conferito l’incarico di direttore facente funzioni a Stefano Berti, dirigente di ricerca interno all’Ivalsa, che ha sedi a Sesto Fiorentino e a San Michele all’Adige. Berti, per inciso, era già stato, dal 1996 al 2002, direttore dell'Istituto per la ricerca sul legno.

Eppure, una prima forte scampanellata Il Foglietto l’aveva data all’organo di vertice del Cnr fin dal 30 settembre, con l’articolo "Cnr. Per direttore facente funzioni dell’Ivalsa, Nicolais sceglie quello più costoso", nel quale – documenti alla mano - si dimostrava perché l’incarico non poteva essere conferito al Ceccotti. Nello stesso articolo, ad colorandum, facevamo notare che Nicolais aveva scritto che il Ceccotti era dirigente di ricerca del Cnr mentre, in realtà, non lo era mai stato.

A distanza di qualche giorno, esattamente il 4 ottobre 2013, il numero uno di piazzale Aldo Moro, lungi dall’affrontare il merito della questione, ovvero la carenza dei requisiti in capo al Ceccotti per essere nominato direttore facente funzioni, emanava un nuovo provvedimento per fare una errata corrige ovvero per precisare che lo stesso Ceccotti, come da noi rilevato, non era dirigente di ricerca del Cnr.

Per Nicolais, dunque, la vicenda sollevata dal Foglietto poteva ritenersi chiusa, tant’è che – dimostrando scarsa considerazione del Galateo di Monsignor Giovanni Della Casa - non ha mai, ma proprio mai, dato riscontro a una richiesta di incontro fattagli recapitare da Usi-Ricerca e più volte sollecitata, per affrontare la questione.

O almeno - che la questione fosse superata - devono averglielo assicurato i suoi assistenti, corroborati forse dal servile attacco sferrato dalla responsabile delle relazioni esterne dell’Ivalsa (a proposito, presidente Nicolais: anche in altri Istituti esiste una simile figura?), che il 10 ottobre aveva definito Il Fogliettogiornale gossipparo e scandalistico”.

Ma Nicolais e i suoi assistenti hanno fatto male i conti, se è vero, come è, che nei successivi quattro articoli, Il Foglietto ha cominciato, solo cominciato, a metter sotto la lente di ingrandimento la gestione amministrativa dell’Ivalsa durante la lunga era Ceccotti, caratterizzata da una serie interminabile di provvedimenti motuproprio, che hanno come comune denominatore la violazione a piè pari di leggi e regolamenti.

La scorsa settimana, poi, abbiamo dato notizia di una circostanziata interrogazione parlamentare sulla vicenda Ivalsa, presentata in Senato dal Movimento 5 Stelle (primo firmatario, il Sen. Nicola Morra).

Questa deve essere stata la scampanellata che ha fatto sussultare la più alta carica di piazzale Aldo Moro che, a distanza di 48 ore, è corso ai ripari e, anche se con un provvedimento motu tardivo, ha rimosso dall’incarico, con effetto immediato e senza neppure il classico periodo di preavviso, il Ceccotti.

Ai più, anche per la giustificazione posta a base dell’inopinato provvedimento, l’iniziativa di Nicolais è parsa una toppa, neppure a colore.

Quale, dunque, la motivazione che ha messo Ceccotti fuori dal Cnr? Crediamo che anche voi, come è successo a noi, stenterete a crederci.

Nicolais solo il 31 ottobre si sarebbe accorto che Ario Ceccotti, avendo 67 anni, non aveva più l’età per ricoprire la carica di direttore d’Istituto del Cnr, neppure come facente funzioni.

Peccato però che le 67 candeline l’ormai ex direttore dell’Ivalsa le aveva spente fin dal 2 ottobre, ovvero due giorni prima che Nicolais firmasse il provvedimento con il quale si era limitato alla errata corrige di cui si è detto prima.

Il presidente del Cnr, per evitare almeno in parte la figuraccia, perché non ha revocato dall’incarico il Ceccotti con il provvedimento del 4 di ottobre, dopo il primo articolo del Foglietto?

Forse qualcuno, come il più inesperto dei giocatori di poker, era convinto che noi non avessimo nulla in mano e che presto la vicenda Ivalsa sarebbe finita nell’oblio.

Quel qualcuno, se davvero c’è, si è sbagliato di grosso, perché non sull’età di Ceccotti – stranota al Cnr da più di dieci anni – ma sulla sua gestione dell’Ivalsa deve essere fatta piena luce, fino in fondo, e, visto l’atteggiamento tenuto fino a oggi dai vertici dell’ente nei confronti di Usi-Ricerca, riteniamo che non sarà lo stesso Cnr a farla.

Un ultimo spassionato consiglio al presidente del Cnr: dopo aver revocato, seppur tardivamente il direttore dell’Ivalsa, faccia un altro sforzo e defenestri eventuali assistenti che lo hanno consigliato in questa poco onorevole vicenda.

Così, almeno in futuro, non accadrà più che un ente di ricerca come il Cnr conferisca incarichi direttoriali ignorando addirittura la data di nascita dell’officiato e scrivendo, a sproposito, che si tratta di un dirigente di ricerca dello stesso Cnr.

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