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Venerdì, 05 Lug 2024

Il 19 dicembre scorso, il presidente dell’Ingv, Stefano Gresta, si è rivolto, in videoconferenza, al personale dell’ente per gli auguri di fine anno.

In apertura del suo lungo monologo, si è lasciato andare ad una serie di discutibili, se non gratuiti, giudizi sul nostro settimanale e su alcuni dei nostri editorialisti.

Inevitabile, dunque, la replica al discorso di Gresta da parte di Enzo Boschi, Benedetto De Vivo e Roberto Tomei.

Dopo il pendolo di Focault, arriva quello di Gresta

di Roberto Tomei

Nessun tempo dura. Così anche l’Ingv in questi anni ha perso il primato che aveva tra gli enti di ricerca del nostro paese. E a rialzarne le sorti non è bastato nemmeno il soccorso del Miur, gestione Carrozza, visto che la soluzione dell’annosa questione del precariato è tutt’altro che a portata di mano. E se lo dice anche il presidente, c’è da credergli.

Dopo i baci distribuiti a destra e a manca, il clou della Videonferenza di Gresta vasa vasa, di venerdì 19 dicembre, si è avuto quando, con un’improvvisa quanto imprevedibile piroetta, ha cominciato a parlare, forse in maniera un po’ ossessiva, del Foglietto, salvo poi, quando oramai era troppo tardi, autocensurarsi, “per non dargli troppa importanza”.

Ma ormai, il danno era fatto!

Dopo il pendolo di Foucault, siamo dunque ora a quello di Gresta.

E vabbè che la coerenza è la virtù degli imbecilli (Oscar Wilde dixit), ma anche le oscillazioni (del pendolo, s’intende) devono pur avere margini e limiti.

Sennonché, gli uni e gli altri sembrano del tutto mancare nell’orazione Pro Foglietto pronunciata da Gresta, che nemmeno Perry Mason riuscirebbe a far passare per involontaria.

Sta di fatto che Gresta prima vieta la diffusione del Foglietto all’Ingv e lo fa addirittura, e quasi in stile nordcoreano, eliminare dalla rassegna stampa, dato che - dichiara lui - non aveva altra scelta (per incidens e quasi rammaricandosene, ci dice che così ha voluto la legge - ma quale legge? - e non restava che obbedire), ma poi non solo riabilita il nostro settimanale ma addirittura ne consiglia a tutti la lettura, infine si tace, per non esagerare.

Ma non senza aver prima precisato che Il Foglietto, lui, Gresta, lo leggerebbe sempre (chi l’avrebbe mai detto!?! Ma allora perché non farlo leggere anche agli altri!?!) e che, quando questo non succede, l’indesiderabile e sciagurato evento è da imputare ai suoi collaboratori, cui i neuroni sembrerebbero non sempre connettersi.

Troppa grazia.

Più che perplessi, lo spettacolo ci ha lasciato basiti, fino al punto di concordare con Gresta che l’anno 2014 è veramente stato “duro” e “strano”, ancorché “non bisestile”.

C’è di più. Non contento di esplorare le profondità della Terra, Gresta si è slanciato addirittura a scandagliare quelle del Foglietto, certe volte imperscrutabili persino agli stessi redattori.

Ma tant’è. Stando all’interpretazione del presidente, occorre distinguere tra un Foglietto, a cadenza settimanale, che offre la “semplice lettura dei fatti”, con parole anche caustiche, e un Foglietto, che diremo di lunga durata, che quei “fatti mette in frequenza a lunghezza d’onda”, consentendo al lettore di capire molto di più. Sempre e comunque, il settimanale offre “verità”, da percepire come occasioni di “pungolo, critica, riflessione”. Buono a sapersi.

Impressionante. Più si ascolta Gresta, più cresce la nostra commozione. Un elogio così non saremmo riusciti a ottenerlo nemmeno pagando.

Sennonché, com’era forse anche prevedibile, “in cauda venenum”. Dopo tanti complimenti, al Foglietto tocca anche un’acre reprimenda, con un  Gresta che si produce in tutta una serie di riferimenti e allusioni (alcolisti anonimi, cerchi magici, senso di appartenenza, et similia) senz’altro degni di approfondimento.

Una crestomazia, rectius grestomazia, che lasciamo decifrare e illustrare a persone più esperte di noi.

 

AIUTATELO!

di Enzo Boschi

Caro Foglietto, oggi pomeriggio,19 dicembre, mi hanno chiamato per dirmi che Stefano Gresta aveva fatto "un'allocuzione" natalizia al popolo dell'INGV, iniziando con un attacco durissimo a noi del Foglietto.

Ha spiegato, con "rara eleganza", che ci legge grazie a Piergiorgio che, "mettendo insieme i due soli neuroni che gli sono rimasti", glielo invia tutti i martedì.

E dire che qualcuno mi aveva detto che Il Foglietto era stato interdetto all'INGV!

Mi hanno mandato un link per sentire il discorso con la preghiera di non riferire da chi lo avevo ricevuto per timore di ritorsioni. Secondo il mio "informatore" era sufficiente che sentissi i primi minuti. In effetti, il discorso inutilmente lungo parte con un auspicio di Gresta di invecchiare molto meglio di me e di De Vivo, che una volta eravamo acerrimi nemici ma che adesso, "in tutta evidenza", siamo alleati per ordire complotti contro di lui.

Ho seguito poi tutta la penosa esibizione, durata quasi un'ora e mezzo, con crescente disagio. Disagio e preoccupazione per una persona in un evidente stato di sofferenza. Un discorso farcito di minacce e allusioni molte delle quali incomprensibili.

Il modo di parlare palesa una persona consapevole di essere inadeguata: basta sentire le continue fastidiose interiezioni, analizzare il linguaggio povero e ripetitivo e i movimenti quasi meccanici.

Cita Marquez, Kafka e Pirandello in maniera incongrua, dimostrando di non averli letti o di non averli capiti.

Se la prende con Ministri, Senatrici, Membri del Consiglio d'Amministrazione, Interrogazioni parlamentari, Funzionari non identificati, Revisori dei Conti, Dirigenti di Ricerca dell'Istituto ...

Invita, con locuzioni "sottilmente" minacciose, qualcuno dei vertici ad andarsene, anzi a "cambiar parrocchia", così gli sarà finalmente consentito di svolgere serenamente il suo ruolo ... con successi strepitosi.

Accumula gli articoli del Foglietto ... lo dice come un avvertimento, fra i tanti che fa, di stampo ...   incomprensibile. Al Foglietto abbiamo già cominciato a tremare...

Chi può, l'aiuti! Ne ha tanto bisogno! Qualcuno gli spieghi con parole semplici che il Presidente di un Ente statale, qualunque Ente sia, ha il compito di unire e non di dividere. Arriva addirittura a minacciare chi ha tutto il diritto di criticarlo o non la pensa come lui.

Le minacce a "sottoposti", poi, potrebbero essere considerate un reato.

Mi riferiscono che alcune delle cose che dice sono persino in contraddizione con quanto ha scritto recentemente.

Ricostruisce in modo dettagliato, ma incomprensibile e incompleto, l'indegna saga dei Precari, ingiustamente umiliati, senza spiegare perché non ha proceduto ad assumerli mesi fa. Forse per servirsene, sostengono alcuni maligni, come arma per restare in sella?
È infatti ossessionato dal terrore di essere mandato via o meglio dal Commissariamento del’ente: un mio collega di Bologna mi ha detto che da qualche tempo il suo predecessore Giardini sostiene che sarà nominato Commissario Straordinario al suo posto ... in una grottesca alternanza ...

Tuttavia mi dicono anche che quest'ultimo sarebbe in "conflitto di interessi": avrebbe dichiarato ufficialmente di non far parte di progetti di ricerca con l'INGV mentre è "emerso" un grosso progetto con lo stesso INGV sulla geotermia, che dovrebbe dirigere. Addirittura un falso in atto pubblico? .... Vedremo l'evoluzione della telenovela ... Forse in Svizzera, patria del segreto bancario, la legislazione al riguardo è diversa ... Ne parleremo senz'altro prossimamente ...

Qualche tempo fa, son venuto a sapere che la rassegna stampa dell'INGV viene censurata: si tolgono gli articoli che criticano Gresta e quelli che parlano bene dei suoi "nemici"... come me! Insomma: una barzelletta continua!

Addirittura citando la disgrazia delle Macalube, non rammenta che se la prese con Giovanni Caprara, ottimo giornalista scientifico del Corriere della Sera, che avrebbe distorto le sue dichiarazioni al riguardo: la causa della tragedia dei due bambini secondo il Gresta era la mancanza di finanziamenti! Qualcuno probabilmente l'ha poi invitato a smentire una simile disgustosa sciocchezza e il poveretto non ha trovato niente di meglio che tacciare il rispettabile e rispettatissimo Caprara di disonestà professionale!

Una cosa era nuova per me: Gresta in non so quale convegno aquilano avrebbe "contraddetto" il Procuratore Generale per "difenderci" in vista del Processo d'Appello ... Ecco spiegato perché quest'ultimo era tanto accanito nel chiedere la conferma della nostra condanna!

Non riuscirò mai a dimenticare Gresta in "posizione prona" con il Pubblico Ministero del processo di primo grado alla "re-inaugurazione" della sede aquilana!

E mai scorderò la sua ridicola affermazione al recente convegno GNGTS di Bologna: il suo silenzio "operoso" sarebbe stato fondamentale per l'assoluzione ... Suvvia! Un po' di buongusto, di realismo e di senso del ridicolo: tutti sanno e capiscono che avrebbe fatto molto volentieri a meno della mia assoluzione. Basta ascoltare la sua perorazione odierna ...

E anche un po' di considerazione per i tre Giudici che ci hanno assolto e per i nostri Avvocati!

Le parti più deprimenti del discorso andato in onda in videoconferenza sono stati i patetici tentativi di fare battute spiritose, per umiliare quelli che considera i suoi nemici. Per certe cose purtroppo ci vuole intelligenza, cultura e cattiveria: il povero Gresta è persino buono ...

Personalmente sono molto contento di non essere stato un uomo di mezza età avanzata, come si presenta attualmente il Gresta. Anzi, dopo averlo visto oggi, grasso e impacciato, credo di apparire, anche attualmente, più giovane di lui.

E sono soddisfatto di come sto invecchiando. Il mio aspetto oggettivamente migliore di quello del Gresta, è dovuto a una linea ancora accettabile, penso di pesare 30-40 kg meno di lui, anche se sono molto più alto, e certamente anche alla bravura del mio amico Tommy Caraceni, considerato giustamente il miglior sarto al mondo.

In effetti, non mi sembra di invecchiare male: confesso, poco elegantemente, che sto avendo un certo successo tra le signore su Twitter e Facebook, anche se tutto è, deve e non può che rimanere virtuale ... Insomma con il "giovane" Gresta non mi cambierei neanche pagato profumatamente!

Di Gresta ho una targa ricordo che mi dedicò, dopo che aveva vinto il concorso a cattedra, manifestandomi la sua stima imperitura definendomi suo Maestro! Ma chiaramente niente è come appare: la targa non è d'argento come sembrava ma, mi dicono, di silver che, malgrado l'apparenza linguistica, è un materiale molto meno nobile, meno duraturo e più economico, quasi plastica. E dopo lo sfogo di oggi, poi ...

Ahimè, l'umana volubilità!

Su una cosa Gresta ha ragione: il convegno a Reggio Calabria del 2008 fu un flop: la cittadinanza lo ignorò, anche se i lavori presentati furono di altissimo livello.

Rimango della mia idea anche per quella esperienza negativa: bisognerebbe celebrare le ricostruzioni come quella eccezionale, straordinaria del Friuli, non i terremoti che sono solo sconfitte terribili, che portano sempre dolore e miseria. Magari condannando duramente, per esempio, le ricostruzioni vergognose, portate avanti da "insospettabili", che non sono in grado neanche di far sì che i balconi restino attaccati alle case, pur utilizzando avanzatissimi isolatori sismici, purtroppo anch'essi sembra con problemi seri!

Nel 2008 feci l'errore di seguire il caldo suggerimento, da parte dell'ex Rettore dell'Università delle Calabrie e all'epoca Ministro dei Lavori Pubblici, di fare il convegno celebrativo del sisma del 1908 a Reggio Calabria ... Feci anche l'errore, ancor più grave, di incaricare uno che si rivelò un incapace per organizzarlo: ci teneva tanto perché di origini calabresi. Mi disse: " il mio cognome in Calabria è ancora importante e conta ... conta molto".

Non c'è dubbio: con il convegno del 2008 ho perso un po' di prestigio ma ... caro Gresta, di prestigio io ne ho molto....

In ogni caso è sempre più interessante Reggio Calabria di Grottaferrata!

Mando un saluto a Piergiorgio: la sua gentilezza non merita tanta stupida maleducazione: mi ha aiutato per 29 anni. Gliene sono grato, anche se non lo cerco mai per non creargli problemi: è evidente che io sia da evitare essendo dedito a complotti ... potrebbe essere accusato di collusione con il nemico ed essere ancora brutalmente insultato! Potrebbe addirittura venir definito "nostalgico", con conseguenze gravi!

I nuovi vertici dell’Ingv nel 2011 cominciarono le loro attività giustificando così la loro evidente incapacità e scaricando colpe sulla passata gestione! Praticamente non hanno mai smesso, per nascondere la loro inadeguatezza. Oggi abbiamo assistito al culmine di questo teatro dell'assurdo. Gresta: non "Cent'anni di solitudine" per te ... ma "Aspettando Godot"... se riesci a capire ... Dei libri non basta conoscere i titoli e gli autori, bisogna anche leggerli! Possibilmente anche capirli ...

Su quanto ho sentito oggi forse scriverò qualche editoriale, non per accanirmi su un uomo sofferente e sconfitto, ma, benché l'argomento abbia perso molto interesse, per evitare che si pensi che l'avvertimento di stampo ... incomprensibile mi abbia impaurito!

Approfitto per fare tanti auguri ai nostri "pochi" lettori, con l'auspicio che tanti personaggi inutili e dannosi vengano messi da parte nel 2015. Anche per il loro bene. Soprattutto per quello ...

 

Caro Gresta, io con Gabriel Garcia Maquez ho avuto l’onore di dialogare. A lei, forse, servono più letture umanistiche

di Benedetto De Vivo

Mi è stato segnalato che su You Tube era disponibile una Videoconferenza del 19 dicembre, del Presidente dell'INGV, nella quale il Prof. S. Gresta fa alcune considerazioni sul fatto che degli editorialisti de Il Foglietto della Ricerca, che una volta sarebbero stati "avversari", si troverebbero ora nello stesso campo per fare attacchi "squallidi" alla sua direzione dell'INGV.

Il Prof. Gresta afferma anche che questi editorialisti sarebbero dei nostalgici del passato e che non vorrebbe invecchiare come "noi", ma leggendo Cent'anni di solitudine.

Non entro nel merito di tante affermazioni fatte dal presidente su vicende interne dell’INGV, ma un cosa mi sembra palese: la conferma della completa inadeguatezza del Prof. Gresta a dirigere un ente quale l'INGV.

Rispondo abbastanza concisamente alle considerazioni in libertà del Prof. Gresta, per rassicurarlo che certo io non sono proprio nostalgico di nessun passato. Se, oltre agli editoriali su Il Foglietto, leggesse tanti altri miei interventi sulla politica dell'Università e della Ricerca, si renderebbe conto di quanto erroneo sia il suo giudizio, per quanto mi riguarda.

Da qui però ad esimermi dall’evidenziare il baratro che, a mio giudizio, esiste fra lo spessore scientifico di chi lo ha preceduto nella direzione dell'INGV e il suo, ce ne corre.

Tutto questo rientra in quel principio di onestà intellettuale, che dovrebbe essere dote irrinunciabile di qualsiasi Ricercatore. Non a caso nei miei articoli mi sono richiamato alle posizioni di Erasmo da Rotterdam e a quanto sosteneva nel suo Elogio della Follia, solo per dimostrare che, per quanto mi riguarda, non sono animato da nessun sentimento/rancore personale nei confronti del Prof. Gresta, né tantomeno nei confronti dei Prof. B. De Bernardinis e di M. Dolce (tutte persone da me mai conosciute!) in merito ai loro incarichi nell'Amm.ne Pubblica.

In particolare, il Prof. Gresta dovrebbe semplicemente chiedere ragione all'ex Ministro del MIUR, Francesco Profumo, del Governo Monti, perché mai lo definì nel Decreto di nomina alla Presidenza dell'INGV come persona che “ha una carriera universitaria di medio livello”.

Ritengo che persone in possesso di un curriculum scientifico tale da essere definite "persone con una carriera universitaria di medio livello" non dovrebbero essere assolutamente essere prese in considerazione per la gestione di un Ente di primaria importanza per il Paese quale è l'INGV, il cui prestigio è indubitabilmente legato alla figura e ai meriti del Prof. Enzo Boschi.

Nel richiamo dei presunti "nostalgici del vecchio" fatto dal Prof. Gresta - in questo caso, veramente squallido - unica notazione meritevole di essere condivisa nella sua videoconferenza è quella del riconoscimento al Prof. Boschi di aver creato una struttura in maggioranza composta da Ricercatori meritevoli; questo sottintende la ovvia presenza, peraltro fisiologica, di altri non altrettanto meritevoli.

Questo significa che non avrei dovuto criticare il Prof. Boschi quando ha preso delle posizioni pubbliche non condivisibili? Assolutamente no, e io le critiche al Prof. Boschi le ho fatte pubblicamente, senza ricorrere a "chiacchiericci" da corridoio.

Mi sembra del tutto ovvio che forse il Prof. Gresta non riesca a cogliere il senso e il valore dell'onestà intellettuale.

Le affermazioni in libertà di Gresta mi danno l'occasione di ricordare l'esempio di due grandissime persone, non eccezionali dal punto di vista strettamente scientifico, ma con enormi capacità di management scientifico, che hanno portato grandi benefici al nostro Paese: i Proff. Epicarmo Corbino e Felice Ippolito.

Il Prof. Corbino, forse ignoto ai più, é stato l'uomo che ha reso possibile la nascita e i successi della Scuola di Fisica di Via Panisperna, tanto per capirci il Gruppo che aveva come punta di diamante Enrico Fermi, ma anche Segre, Majorana, Rasetti, Amaldi.

Tutti conoscono questi nomi, ma ben pochi, credo, conoscano il nome di Corbino.

Il Prof. Ippolito, del quale mio onoro di essere stato, prima, allievo e, poi, collaboratore stretto per circa 30 anni, é stato il "padre" del nucleare in Italia, nonché il primo Presidente del CNEN (poi diventato ENEA).

Il mio ingresso nel mondo della ricerca é stato dovuto alla "raccomandazione" del Prof. Ippolito. Ne sono tanto fiero, al punto da dichiararlo pubblicamente. Ebbene, fra le tante cose che mi diceva Ippolito, ve ne è una che calza a pennello per l'occasione (purtroppo diventata quasi la regola in Italia), a spiegazione del baratro nel quale sta precipitando il Paese.

Mi diceva, dunque, Ippolito. "Benedetto, i fessi nell'Università, nelle Istituzioni di Ricerca e altrove, si possono anche promuovere .... le spalle dello stato possono reggere la "spesa"; il problema non è l'aumento dello stipendio in sé, ma il fatto che queste persone vengano messe in posizione di Giudici .... e come tali creano danni irreparabili".

Nella sostanza, in qualsiasi sistema è fisiologico che nelle scelte improntate al merito (per lo più nei Paesi di cultura anglo-sassone, quindi non cattolici) nella maglia selettiva, passino anche dei poco meritevoli, ma questi rimangono una minoranza, rispetto ad una gran maggioranza direi almeno all'80-85% di meritevoli.

Il problema per l'Italia é che la percentuale dei meritevoli nel sistema é esattamente invertita.

Dunque in Italia sono "i poco meritevoli", di cui mi parlava il Prof. Ippolito, che fanno Sistema ... Come spiegare la grandezza di personaggi, quali Corbino e Ippolito, non eccezionali dal punto di vista strettamente scientifico? Soprattutto queste persone avevano una grande cultura umanistica di base, che prescindeva dalla conoscenza della fisica, dlla chimica, della matematica o di altro. Con il Prof. Ippolito si discuteva soprattutto di Storia, Filosofia, Letteratura e, solo subordinatamente, di scienze.

Suggerirei, pertanto, al Prof. Gresta tante letture umanistiche, incominciando dalle opere di Erasmo da Rotterdam.

Post scriptum

Considerato che il Prof. Gresta nella sua videoconferenza fa riferimento al bellissimo libro "Cent'anni di solitudine" di Gabriel Garcia Marquez, vorrei precisare che ho avuto il piacere e l'onore di sedere al tavolo del grandissimo Gabo e dello scrittore Carlos Fuentes, il 5 dicembre 2008 a Gaudalajara, dove fui invitato come Relatore ufficiale per tenere una Conferenza su problemi di inquinamento ambientale alla Feria International del Libro.

Il grande Gabo mi chiese le mie impressioni da italiano ma, soprattutto, da napoletano, sul libro "Gomorra" di Saviano.

Nella discussione, per spiegare quanto succedeva in Italia, accennai, tra l'altro, proprio a quanto mi diceva il Prof. Ippolito in merito ai poco meritevoli promossi, che purtroppo fanno Sistema.

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