di Alex Malaspina
L’articolo del Foglietto del 22 febbraio scorso “Fondazione Monasterio, lavoratori nel caos” sembra aver provocato una inopinata reazione da parte di Luciano Maiani, presidente del Cnr.
In particolare, Maiani sarebbe rimasto particolarmente turbato da quanto riferito dal nostro editoriale in merito alla tesi difensiva della Regione Toscana dinanzi alla Corte Costituzionale, che con sentenza n. 52/2011 ha bocciato la norma che prevedeva il concorso interno per l’inquadramento di numerosi lavoratori nei ruoli della Fondazione.
La difesa della Regione aveva sostenuto, tra l’altro, che la Fondazione, fin dall’inizio della propria attività (1° novembre 2007), si avvaleva delle prestazioni di molti dipendenti dell’Istituto di Fisiologia Clinica (Ifc) del Cnr di Pisa in posizione di “comando”.
Un’affermazione che è stata definita “proditoria” dal Foglietto perché è noto che tali dipendenti “prestano la loro attività presso la Fondazione in assenza di provvedimento formale”.
A saperlo è in primis Maiani, che ha preso penna e carta e ha scritto a Luigi Donato, già direttore dell’Ifc e dal 2007 direttore della Fondazione, per ribadire che entro 45 giorni, in assenza di una Convenzione tra le parti, ci sarà un “progressivo abbandono del personale del Cnr” (concesso alla Fondazione a costo zero).
La risposta di Donato non si è fatta attendere ed è stata indirizzata a Maiani, al presidente della Regione Toscana e ai Prefetti di Pisa e Massa.
Ai primi due, Donato ha detto di essere pronto a trattare. Ai Prefetti, ha comunicato che la Fondazione è pronta a sostituire il personale Cnr, che, a suo dire, “costituisce meno del 10%” della forza lavoro della Fondazione.
Peccato, però, che abbia omesso di precisare gli elevati profili professionali del predetto personale, oltre al fatto che la gran parte dei beni mobili e immobili utilizzati dalla Fondazione è (erano?) di proprietà del Cnr. Per non parlare dell’accreditamento presso il Servizio sanitario regionale.