Redazione
Dopo la circostanziata relazione del Responsabile della sicurezza di Usi/RdB, i vertici dell’ente provano a forzare i tempi e mettono in calendario per il 9 luglio prossimo il trasferimento del primo gruppo dipendenti ora di stanza nella sede di via Ravà.
Peccato, però, che a oggi nessuna assicurazione sia stata fornita ai lavoratori in merito alle numerose criticità ben evidenziate nella predetta Relazione.
Se la decisone dell’ente statistico non fosse oggetto di un serio riesame, centinaia di dipendenti si troveranno prima dell’estate ad essere allocati in ambienti all’interno dei quali continuerebbero a operare non uno ma ben tre cantieri: uno al piano terra; l’altro, negli interrati e l’ultimo all’esterno. A ciò devesi aggiungere che sicuramente per il 9 luglio non potrà essere operativa la mensa, particolare che costringerà i lavoratori a cercare ristoro all’esterno della sede.
Visto il silenzio dell’amministrazione, anche su questo argomento, appare davvero difficile ipotizzare le ragioni per le quali ci sia stata l'improvvisa accelerazione, atteso che – secondo antichi proclami – il trasloco sarebbe dovuto avvenire solo con la piena e completa agibilità di tutti gli ambienti.
Usi/RdB non può che ribadire tutta la propria contrarietà e incredulità di fronte all’atteggiamento di un ente, i cui amministratori non perdono occasione di dichiarare di essere molto sensibili al benessere dei dipendenti.
Figuriamoci che cosa verrebbe riservato agli stessi dipendenti se i vertici dell’Istat non avessero tale sensibilità.
E’ pleonastico aggiungere che, qualora l’amministrazione non dovesse desistere dalla censurabile decisione, Usi/RdB non esiterà un solo istante a chiedere tutte le verifiche del caso agli organismi preposti al controllo della sicurezza sui luoghi di lavoro.