Redazione
Manuela Arata, dal 20 settembre 2007 dirigente di ricerca del Cnr con contratto a tempo determinato, tenta la scalata alla poltrona di sindaco di Genova, per la quale i cittadini saranno chiamati alle urne nel 2012.
Nei giorni scorsi ha annunciato la sua candidatura alle primarie del Partito Democratico.
Già direttore dell’Infm, la Arata in ambito Cnr ricopre altresì cariche in società partecipate, come Rete Ventures, e, fino a pochi mesi fa, sempre per contro del Cnr, sedeva nel cda della spa Quantica Sgr.
Sia alla prima che alla seconda società, Il Foglietto ha dedicato in passato numerosi articoli.
Ma la Arata al Cnr si è distinta anche per aver messo a punto una iniziativa di formazione dal titolo “CoMeVa … la Ricerca?”, alla quale Il Foglietto ha dedicato un articolo il 12 maggio del 2009.
Nella corsa a candidato-sindaco Pd del capoluogo ligure, la Arata dovrà vedersela con altre tre donne del suo stesso partito: Marta Vincenzi, primo cittadino uscente; Roberta Pinotti, senatrice in carica, e Francesca Balzani, deputata al Parlamento Europeo.
“Il mio programma – ha dichiarato la Arata – punta sui giovani e sul sociale. Con i giovani lavoro da anni, con il Festival della Scienza (associazione di cui è presidente, ndr) ho capito quanto si possa fare mobilitando le loro energie”.
La signora Arata, però, dimentica i tanti giovani (molti dei quali in possesso anche del dottorato di ricerca) in cerca di prima occupazione o precari a poco più di mille euro al mese, che invece hanno diritto a un lavoro stabile e dignitoso.
Del resto, un contratto a tempo determinato da dirigente di ricerca, VII fascia stipendiale, da quasi 90 mila euro annui, con un diploma di maturità conseguito al liceo linguistico delle Orsoline di Cortina d'Ampezzo, è cosa assai rara. Se non unica.