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Sabato, 13 Dic 2025

Redazione

Si è dovuto mestamente ricredere chi era convinto che sarebbe bastata una convenzione postuma, messa a punto dopo quattro anni dall’avvio dell’attività da parte della Fondazione  Toscana Gabriele Monasterio (Ftgm), per regolarizzare i rapporti tra la Fondazione stessa, ideata dal professor Luigi Donato, l’amministrazione centrale del Cnr e l’Istituto di Fisiologia Clinica (Ifc) di Pisa, diretto dallo stesso Donato fino al 31 ottobre 2007.

Al primo tentativo di applicazione pratica della predetta convenzione, sottoscritta il 4 luglio scorso, il “giocattolo” sembra essersi rotto.

E’ bastato che sette dei diciassette ricercatori del Cnr comandati presso la Ftgm manifestassero concretamente dubbi in merito alle clausole contenute nel testo del contratto da sottoscrivere con la Fondazione, in particolare per quanto attiene alla legittimità del comando e alle garanzie per lo svolgimento della attività di ricerca, per scatenare la reazione della direzione della Fondazione, che con una lettera datata 26 luglio 2011, a firma del direttore generale professor Donato, ha comunicato ai medesimi che “il personale che non avrà espresso in modo esplicito e non contraddittorio il proprio assenso al comando e non avrà sottoscritto il contratto individuale integrativo, non potrà prestare la propria attività presso la Fondazione a decorrere dal prossimo 1° agosto”.

In pratica, da oggi, i sette clinici del Cnr sono “licenziati” e non potranno più svolgere alcuna attività, che fino al 31 ottobre 2007 era appannaggio esclusivo dell’Istituto di Fisiologia Clinica.

Mentre si attendono le reazioni dei sette ricercatori all’inopinato provvedimento della Fondazione, si registra la tempestiva presa di posizione del professor Eugenio Picano (direttore dell’Ifc), che ha inviato una nota di protesta al presidente al presidente del cda della Fondazione stessa, professor Gianfranco Gensini e all’assessore alla Sanità della Regione Toscana, Daniela Scaramuccia.

Picano, prima di chiedere la revoca del provvedimento di allontanamento dei sette clinici del Cnr dalla Fondazione, ha ribadito la fragilità dell’impianto normativo su cui si fonda la Fondazione stessa, all’interno della quale la presenza dell’Ifc è al di sotto di una massa critica minima.

Silenzio fino a ora da parte dell’amministrazione centrale del Cnr, che dopo quattro anni di latitanza, era convinta di aver risolto con la richiamata convenzione la spinosa questione.

Ma, ancora una volta, la toppa si è rivelata peggiore del buco, con ciò confermando tutte le severe critiche che dal 2007 a oggi sono state espresse da Usi/RdB e dal Foglietto, che con documentati articoli e nel corso di assemblee presso l’Area della Ricerca di Pisa  hanno denunciato l’inaccettabile depauperamento dell'Ifc, centro di eccellenza della ricerca italiana.

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