di Biancamaria Gentili
Paolo Cescon non ce l’ha fatta a diventare presidente del Cra.
Nominato il 19 gennaio scorso commissario straordinario dell’ente dal “vigilante” Giancarlo Galan, allora ministro delle Politiche agricole, per porre fine alla gestione di Romualdo Coviello, Cescon era quasi certo, una volta approvato il nuovo statuto del Cra, di sedersi almeno per un quadriennio sullo scranno più alto dell’ente di ricerca di Via Nazionale.
Il cambio di guardia al ministero vigilante (Saverio Romano al posto di Galan), avvenuto a marzo, gli è stato invece fatale, visto che Palazzo Chigi, venerdì scorso, ha reso noto che "E' stato altresì deliberato su proposta del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Romano, l'avvio alla procedura per la nomina del professor Domenico Sudano a Presidente del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra)".
Sudano, 71 anni, dottore in lingue e letteratura straniera, funzionario statale in pensione, ex deputato Udc, pensionato d'oro dell'Assemblea regionale siciliana (dove è stato deputato) con un vitalizio da poco più di 3000 euro al mese, è anche coordinatore provinciale del Pid, il partito dei Popolari per l'Italia di Domani, piccola formazione politica guidata proprio dal ministro Romano che, come molti ricorderanno, è indagato dalla Procura di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa.
Ora il Cra, con seri problemi sia di precariato che di bilanci - come più volte documentati dal Foglietto - con la designazione di Sudano alla sua guida, cha appare più dettata da meriti politici che scientifici, avrà un governo "monocolore" siciliano. Presidente di Catania, direttore generale (Lo Piparo) di Bagheria e ministro vigilante (Romano) di Palermo.