Redazione
“Fino a tutto il 2010 l’Istituto ha goduto di ottima salute finanziaria”. Questa la prolusione del documento, una sorta di testamento, che Enzo Boschi, al momento del suo addio, ha inviato al nuovo board dell’ente, con a capo Domenico Giardini.
Dopo avere elencato i cospicui finanziamenti accertati e incassati dall’Ingv nel quinquennio 2006-2010 (oltre 400 milioni di euro), Boschi ha affrontato la situazione immobiliare e quella del personale, in particolare, quello precario, che alla fine del 2010 contava 455 unità.
Sul punto Boschi, dopo aver precisato che il precariato nell’ente è stato causato “non da abusi nel ricorso al lavoro flessibile”, ma dai continui divieti di assunzioni, rivendica che “il problema, pur non risultando ancora risolto, è stato portato alla massima attenzione possibile”.
Parole di apprezzamento, infine, per il dg Tullio Pepe, la cui conferma appare in forte dubbio.