di Alex Malaspina
Nello Salimbeni, direttore dell'Istituto di Fisica Applicata del Cnr di Sesto Fiorentino, non ci sta e contesta un bando di gara fatto pubblicare dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) lo scorso 28 ottobre.
L'Asi, infatti, dovendo realizzare, per circa 18 milioni di euro, il programma Opsis, per un satellite ottico ad alta risoluzione, per l'osservazione della terra, ha preso in considerazione solo due aziende. Si tratta di Thales Alenia Space Italia (una joint venture italo-francese) e la Compagnia Generale Spazio, di proprietà della tedesca OHB Company.
L'esclusione dell'italiana Selex Galileo, con la quale il Cnr è consorziato, è avvenuta sul presupposto che "L'osservazione della terra nel campo ottico non è attualmente una capacità autonoma dell'Italia".
Tale motivazione ha provocato la secca e stizzita reazione di Salimbeni, secondo il quale l'Asi "sembra ignorare le straordinarie competenze in questo settore dell'Italia e in particolare della Toscana, a cominciare da Selex Galileo e dal Cnr".
La questione è finita sul tavolo di Francesco Profumo, titolare del Miur e, al contempo, presidente "autosospeso" del Cnr che su quello del governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi.
Spetterà a loro tentare di bloccare la "guerra" satellitare e indurre l'Asi a tornare sui suoi passi, dando a Cesare quel che è di Cesare.