di Franco Mostacci
La tornata concorsuale per ricercatori e tecnologi dei tre livelli avviata dall'Istat a fine 2011 continua a suscitare perplessità tra il personale che, a vario titolo, è interessato a partecipare.
Dopo il mancato riconoscimento della riserva di posti per il personale a tempo determinato e la confusione di ruoli per i tecnologi amministrativi, a preoccuparsi sono ora i ricercatori dell'area metodologica, che denunciano l'assenza di posizioni specifiche nel bando di concorso a primo ricercatore.
In effetti, l'area metodologica è sempre stata presente fin dal primo concorso pubblico per ricercatore degli anni '90, ma, forse, nell'era Giovannini non c'è spazio all'Istat per la metodologia statistica.
"Questa situazione - affermano i metodologi - sembra indicare un preoccupante disinteresse per la qualità dei contenuti informativi della produzione statistica, contrapposto invece ad una attenzione quasi maniacale per i contenitori dell'informazione prodotta".
E come dargli torto se è stata prevista una posizione da primo tecnologo nell'area "Comunicazione on-line e social networks"?
Il concetto di area concorsuale in Istat sta perdendo quel carattere di generalità che consentiva alla totalità di ricercatori e tecnologi di aspirare ad una progressione di carriera, per adeguarsi ad esigenze specifiche del momento, riservate a pochi eletti.
Una vera e propria involuzione, che ha portato anche alla creazione dell'area concorsuale 'Uffici territoriali'. Più che un'area, una riserva indiana.